Nota Stampa UIL su Fincalabra
Il management di Fincalabra smetta di usare il politichese per nascondere ciò che corrisponde alla verità. La mobilità di personale interna, così come specificato dalla legge Madia, non è altro che l’anticamere mascherata dei licenziamenti.
Piuttosto di difendersi dietro lo scudo di un linguaggio pragmatico dica chiaramente che ha voluto perseguire la propria idea chiudendosi al confronto. Chi è stato chiamato a gestire una delle più importanti società partecipate calabresi usi il linguaggio della chiarezza che è l’unica via perseguibile per verificare come stanno andando veramente le cose dentro Fincalabra.
Appare paradossale la scelta che è stata effettuata. Una management capace e lungimirante, posto alla guida di quella società che per statuto potrebbe cambiare le sorti economiche e sociali della Calabria, non farebbe mai riferimento nella sua azione di governance ad eccedenze di personale ma, piuttosto, dovrebbe lavorare affinché la dotazione organica dell’azienda possa crescere, aggiornarsi e implementarsi con le migliori professionalità presenti sul mercato del lavoro calabrese.
Invece, oggi, siamo chiamati a segnalare la totale assenza di trasparenza nelle procedure seguite e nelle metodologie utilizzate per definire le presunte eccedenze di personale, l’incongruenza nei dati dichiarati in merito alle commesse ricevute e l’inconsistenza delle motivazioni artificiosamente individuate come base delle presunte eccedenze di personale.
Gli esuberi, di contro, certificano l’incapacità gestionale della società da parte dei manager chiamati dalla Regione Calabria alla guida di Fincalabra.
Per questo chiediamo al Presidente facente funzioni della giunta regionale di fare, con prontezza, la massima chiarezza su quanto sta accadendo dentro Fincalabra a discapito dei suoi lavoratori.
Santo Biondo
Segretario generale
Uil Calabria