Nota stampa terzo settore su trasferimento migranti

Nella qualità di portavoce dei Forum Territoriali del Terzo Settore dell’Area dello Stretto, della Piana, di Reggio Calabria e dell’Area Grecanica, interveniamo sulla vicenda che vedrebbe alcune decine di minori migranti ospiti di strutture di accoglienza trasferiti in Sicilia attraverso un provvedimento, probabilmente legittimo ma sicuramente ingiusto, della Prefettura di Reggio Calabria.

Intanto ringraziamo i gruppi e le associazioni che in queste ore hanno tenuto alta l’attenzione sulla vicenda (con lettere al Prefetto e al Presidente del Tribunale per i Minorenni) riconoscendo loro il merito di avere ricordato a tutti noi, istituzioni e cittadini, che il rispetto di leggi che producono ingiustizie, nella storia, ha spesso causato tragedie. E se non vogliamo che il giorno della memoria celebrato solo pochi giorni addietro si trasformi in un adempimento formale vuoto di significato, occorre cominciare a scegliere tra la dignità delle persone e il mero legalismo.

 

Il triste paradosso di questa vicenda ci dice che il territorio nel suo complesso (tranne rare eccezioni) non è ancora in grado di gestire la normalità dell’accoglienza di nomi, storie, volti, persone. Siamo, invece, bravissimi a occuparci di sistemare numeri. Quello che resta delle centinaia di sbarchi di sofferenza e disperazione sulle nostre coste. E questi ragazzi, provati da tragedie personali e collettive, che hanno permesso con le loro storie di ritrovare senso e dignità alle nostre esistenze, oggi rischiano di dovere riattraversare il mare, ironia della sorte, ancora una volta verso l’ignoto.

Crediamo che oggi sia il tempo di passare dalla valutazione delle possibilità, all’esercizio della responsabilità. Una responsabilità etica e morale innanzitutto, una responsabilità che deriva anche dalla nostra Carta Costituzionale, dalla convenzione dei diritti del fanciullo, dall’essere protagonisti di una cittadinanza universale.

Come Forum Territoriali, quindi, sosteniamo la richiesta di sospensione del provvedimento di trasferimento di questi minori che, come ricordato in precedenza seppure appare legittimo, risulta profondamente ingiusto. Continuare su questa strada rischia di creare una profonda frattura tra istituzioni e società civile. Crediamo che questa vicenda, invece, possa e debba rappresentate un momento di crescita collettiva, un rinnovato patto tra comunità territoriale e istituzioni che insieme operano per il bene comune e il riconoscimento della dignità delle persone. Non perdiamo questa occasione.

 

 

Reggio Calabria, 30/01/2018                                                                                                     I Portavoce Territoriali

Domenico Barresi

fratel Stefano Caria

Pasquale Neri

Antonino Nunnari