Nota stampa, sezione animalisti del MITI Unione del Sud
Tra le periodiche emergenze che purtroppo avvinghiano la città di Reggio Calabria, vogliamo portare all’attenzione della collettività un settore a cui viene data poca importanza nel nostro territorio ma che ha effetti tutt’altro che di poco conto sulla qualità della vita delle persone e degli ambienti urbani.
Stiamo parlando delle attività legate alla tutela degli animali e dell’ambiente circostante, un servizio che dovrebbe garantire l’amministrazione comunale (direttamente o tramite soggetti qualificati), in linea con le vigenti normative, ma che fin oggi purtroppo sta gravando sulle spalle di cittadini volontari che, per amore verso gli animali o di quelle creature abbandonate, cercano di sopperire all’assenza degli organi pubblici competenti.
A tal riguardo, il MITI Unione del Sud, oltre gli interventi in settori urbani macroscopici o di maggiore attenzione da parte dell’opinione pubblica, ha costituito una sezione dedicata proprio alle attività di soccorso agli animali, al contrasto all’abbandono e al randagismo, riunendo delle persone impegnate da anni sul territorio.
Nei giorni scorsi, in seguito alle criticità emerse sulla struttura del canile comunale, una delegazione della sezione specializzata, formata da Francesco Putortì e Amelia Aguglia, con il supporto del presidente del Movimento, hanno svolto delle interlocuzioni con alcuni operatori del settore, dalle quali è emerso che sul canile si sono svolti gli interventi da parte degli Organi pubblici competenti per consentire alla struttura di svolgere attività sia in ambito sanitario (istituendo anche una sala operatoria) sia come rifugio, applicando una divisione tra i due settori che, secondo normative, devono restare separati logisticamente.
Tuttavia, in base alle dichiarazioni degli interlocutori, le recenti criticità sono sorte in quanto l’impresa contrattualizzata dal Comune di Reggio Calabria per svolgere i lavori di adeguamento del sistema fognario, ha ritardato il proprio intervento paralizzando il resto delle attività per rendere operativo il canile comunale, anche se a breve dovrebbe risolversi la problematica in questione, rendendo pienamente funzionante la struttura.
Prendiamo atto di tali dichiarazioni ma teniamo conto anche del fatto che, in seguito ad una ricerca, si è venuti a conoscenza che il Comune di Reggio Calabria ha emanato il 19 febbraio scorso, un bando, con scadenza il 22 marzo c.m., per l’appalto del servizio di “mantenimento e cura dei cani randagi catturati o catturandi sul territorio del comune di Reggio Calabria per la durata di sei mesi con opzione di rinnovo fino a due volte (cig 851288816a)”, per un valore di € 563.040,00 esclusa IVA.
Sorge quindi spontanea la domanda sul perché il Comune emana un bando per ricercare una struttura privata idonea ad ospitare i cani catturati e catturandi, quando al contempo dovrebbe rendere a breve operativo il Canile comunale già esistente.
A proposito di cani catturati e catturandi, si è rilevato che ad oggi non è operativo un nucleo qualificato di accalappiamento cani, con la conseguenza che senza tale servizio nessun altro soggetto potrebbe provvedere legalmente al soccorso degli animali, paralizzando tutte le altre attività di mantenimento e cura dei randagi.
Ed a tal riguardo, come volontari che operano nel settore abbiamo più volte sollevato la problematica di avviare una campagna di sterilizzazione e marcatura al fine di evitare il moltiplicarsi di animali vaganti e incontrollati sul territorio, con conseguente pericolo di incidenti e danni in capo alle persone.
Per queste ed altre criticità abbiamo chiesto a novembre del 2020 un incontro con l’amministrazione comunale ma senza ricevere alcuna risposta, così come il 24 febbraio del corrente anno si è inviata un’altra PEC invitando l’Ente a presentare tempestivamente domanda per accedere al fondo ministeriale, costituito con Legge di bilancio 2021, per consentire, nel rispetto dei termini della stessa legge, di effettuare gli interventi per la messa a norma dei rifugi esistenti oppure di avviare la progettazione e costruzione di nuovi rifugi.
La stessa legge prevede inoltre l’innalzamento delle detrazioni per le spese veterinarie e la possibilità per il veterinario di prescrivere farmaci bioequivalenti a uso umano, in quanto hanno un costo nettamente inferiore rispetto a quelli per la cura degli animali.
Anche in tal caso, fino ad oggi, non si è ricevuta alcuna risposta, considerando altresì che sul territorio di Reggio Calabria non esiste un gattile e che i volontari hanno anche difficoltà a gestire le colonie di felini, sia materialmente sia in termini di dialogo con le strutture pubbliche, ancora burocratizzate e prive di piattaforme digitali idonee a snellire i procedimenti di registrazione, contrariamente a quanto invece si dovrebbe garantire ai cittadini volontari, visto le norme sulla digitalizzazione e l’emergenza epidemiologica.
In ragione di quanto descritto, si invitano alla collaborazione tutti coloro che intendono ridare dignità al nostro territorio anche riguardo la tutela dell’ambiente e delle creature più deboli, aiutandoci nelle attività di sensibilizzazione, soprattutto verso gli amministratori che oggi tardano a dare il buon esempio ai propri concittadini.
Per la Sezione animalisti del MITI Unione del Sud
Amelia Aguglia e Francesco Putortì