Nota stampa congiunta su Universita’ Mediterranea

L’Ufficio Procedimenti Disciplinari della Mediterranea è uno dei vulnus più impressionanti di cui la Governance sembra si avvalga quale strumento intimidatorio da utilizzare come fosse un bastone da brandire per colpire alle spalle il Personale tecnico e amministrativo dell’ateneo.
Che sia un congegno infernale ed intimidatorio è una ipotesi da verificare.
Nel mirino dell’UPD “giustiziere” sono finiti colleghi sindacalisti e rappresentanti del Personale TA, forse colpevoli di intralciare con la loro attività i progetti della Governance.
Il Presidente dell’UPD, il professore Antonino Mazza La Boccetta, docente di diritto amministrativo della Mediterranea, nonché delegato del rettore Santo Marcello Zimbone per gli Affari Giuridici, ricopre anche il ruolo di delegato alla contrattazione decentrata ed è nominato, in modo plurimo e costante, in numerose commissioni, in organismi in vece del rettore ed in altro ancora.
Viene da chiedersi come possa fare ad avere il tempo per pubblicare lavori, tenere lezioni, svolgere attività di ricerca, fare esami, vigilare sugli Affari Giuridici dell’Ateneo, partecipare alla contrattazione decentrata, esplicare attività in seno a commissioni ed organismi nonché, appunto, presiedere l’Ufficio procedimenti Disciplinari: é lecito pensare che possieda qualità alle quali i comuni mortali non possono ambire.
Se si volesse ricorrere a una metafora, si potrebbe sostenere che L’UPD della Mediterranea sia una sorta di tribunale della Santa Inquisizione che esegue gli ordini senza “leggere le carte”.
Ed è così che l’UPD sembrerebbe abbia “lavorato”, con il significativo apporto del segretario e RSU della FLC CGIL di ateneo, Giuseppe Flaviano, uno dei cinque componenti dell’UPD, nonché membro della segreteria provinciale FLC CGIL. Il fatto che un sindacalista faccia parte di un organismo disciplinare non indigna nessuno ed è sottaciuto da tutta la Comunità Universitaria della Mediterranea. E’ singolare la particolare circostanza riguardante l’incarico ricoperto dal sindacalista Flaviano che sarebbe addirittura incompatibile con quanto disposto dallo Statuto del suo sindacato (Art. 8, comma 4): L’appartenenza ad organi esecutivi della FLC CGIL a qualsiasi livello è incompatibile con la carica di componente di commissioni per il personale, commissioni concorsuali, commissioni sussidi, commissioni che comminano provvedimenti disciplinari e simili.
Ma la cogestione Amministrazione – FLC CGIL in seno all’Ufficio Procedimenti Disciplinari, dovrebbe fare riflettere i consiglieri di amministrazione, i direttori di dipartimento, i pro rettori, i delegati del rettore, il collegio dei revisori, il nucleo di valutazione/OIV etc. etc., comprese quelle organizzazioni sindacali che, COLPEVOLMENTE, tacciono e lasciano agire indisturbati questi signori. Addirittura c’è chi ipotizza che tre dei cinque componenti UPD sarebbero riconducibili ad una sigla sindacale! Se così fosse, sarebbe davvero un vulnus ben al di là di ogni ipotesi o immaginazione. E’ lecito domandarsi perché l’Ufficio che si occupa dei procedimenti disciplinari del Personale TA (per i docenti esiste un apposito Collegio di Disciplina composto da ricercatori e professori), INSPIEGABILMENTE è presieduto da un docente, il prof. Antonino Mazza la Boccetta che, ricordiamo, svolge pure le funzioni di DELEGATO del rettore nella CONTRATTAZIONE DECENTRATA?
Questa governance di docenti capitanata dal rettore Zimbone e dal DG Amaro, interpretano l’autonomia universitaria in maniera, giusto per usare un eufemismo, inusuale ed insolita. Non poteva che accadere all’università Mediterranea, un’Istituzione pubblica del tutto priva di dirigenti, dove nessuno controlla e sanziona le attività di una docenza che spadroneggia anche negli organismi dove non è competente, che governa malamente l’amministrazione, oramai allo sbando per la morale di molti.
Nessuno alla Mediterranea potrà dimenticare le tragicomiche vicende della selezione PEO 2015 causate dai pasticci della Commissione Giudicatrice composta da una terna di DOCENTI! Di tale Commissione, nominata dall’ex rettore Pasquale Catanoso, faceva parte l’allora ricercatore Dott. Antonino Mazza La Boccetta, poi in seguito promosso prof. Associato e collezionista di numerosi incarichi.
Ebbene i numerosi disagi patiti dal Personale TA, e di conseguenza dalla stessa amministrazione furono causati da una Commissione di DOCENTI che ha fallito clamorosamente, sbagliando addirittura delle semplici somme aritmetiche. Insomma un vero disastro! Tant’è che la Governace per superare l’impasse ed uscire dal vicolo cieco nel quale l’operato di Mazza La Boccetta e colleghi l’avevano fatta finire, fu costretta ad esautorare la terna nominata dal prof. Catanoso.
Ma gli errori marchiani commessi dalla famosa Commissione PEO 2015 non hanno insegnato nulla né al rettore professore ingegnere Zimbone che, all’epoca dei fatti, ricopriva il ruolo di Direttore Generale, né al suo successore professore architetto Amaro e neppure al resto del personale docente. Qualche organo ha sanzionato i componenti della Commissione PEO? Ma certo che no! I docenti universitari non sono contrattualizzati, non sono dirigenti statali….
Se queste sono le premesse, attendiamo con ansia e trepidazione di sapere che cosa ha combinato l’ennesima Commissione, composta, guarda caso, da docenti nominata dal direttore generale Ottavio Amaro con D.D. n.37 del 27/07/2020. Naturalmente, in attesa dei verbali e degli atti prodotti dalla “Commissione per la pesatura delle posizioni organizzative e per il supporto istruttorio al Direttore Generale per il conferimento degli incarichi al personale di Categoria EP”, non possiamo non rilevare l’ennesimo scivolone del DG Ottavio Amaro il quale aveva rassicurato i sindacati che avrebbe nominato docenti esperti della materia. Risulta però che della suddetta Commissione di “esperti” facciano parte, oltre che il Direttore Generale architetto docente del settore scientifico disciplinare ICAR/14 (COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA E URBANA), anche due docenti appartenenti al settore IUS/10 (DIRITTO AMMINISTRATIVO) tra cui, naturalmente, l’immancabile e plurinominato (e questa non è una ipotesi ma una realtà) prof. Antonino Mazza La Boccetta! Ci auguriamo che la terna di docenti “ICARIUS” non abbia compiuto un “volo” troppo complicato nella valutazione e pesatura del Personale EP e delle nuove Aree e imprudente per tutta l’Istituzione.
Però…
Però voci di corridoio ci dicono che l’UPD ha fallito. Ha clamorosamente fallito.
Noi ve lo diciamo, un Tribunale (VERO), lo ha sancito con una sentenza che inchioda e dichiara l’assoluta imperizia dell’UPD e l’incapacità nonché, sembra di poter dire, l’inettitudine dei suoi componenti. Eh si, il presidente professore Antonino Mazza La Boccetta, il “compagno” Giuseppe Flaviano super dirigente sindacale FLC-CGIL e gli altri componenti dell’UPD sarebbero stati smentiti!
Sembrerebbe che un siffatto Ufficio Procedimenti Disciplinari non abbia dimostrato autonomia, terzietà e obiettività.
A giudizio delle scriventi OO.SS e RSU, un UPD che ha al suo interno un sindacalista che irroga sanzioni disciplinari a colleghi con leggerezza e superficialità, che ha un presidente docente tuttofare e alter ego del rettore, che FALLISCE clamorosamente procurando danni morali e materiali a colleghi esponendo l’Istituzione a rischi, dovrebbe essere DISFATTO.
Chi pagherà i danni per questo?
Si “pescherà”, forse, dal bilancio dell’Ateneo o gli eurini usciranno dalle tasche dei componenti dell’UPD?
E, nel caso, é questo il modo di gestire la Pubblica Amministrazione?
Non si dovrebbe far ricorso a quella che si definisce “diligenza del buon padre di famiglia”?

Da un presidente avvocato, docente di diritto amministrativo, plurinominato e da un dirigente sindacale/delegato RSU ETICAMENTE INCOMPATIBILE in quel ruolo DI PARTE DATORIALE, per giunta componente della segreteria provinciale FLC CGIL, ci si aspettava di meglio, di molto meglio: per questo la scrivente RSU e le OO.SS. chiedono che l’UPD della Mediterranea venga immediatamente sostituito nominando un presidente appartenente al personale TA e senza alcun rappresentante sindacale.
E’ legittimo chiedersi come mai l’allora Pro rettore vicario, professore ingegnere Zimbone, oggi magnifico rettore, abbia fatto ricadere la sua scelta su un dirigente sindacale della FLC CGIL?
E come mai, quando è stato necessario sostituire il presidente (un dipendente appartenente alla categoria EP) l’attuale direttore generale, professore architetto Amaro e il professore ingegnere Zimbone hanno, guarda caso, scelto un loro collega docente simbioticamente e devotamente legato al Magnifico rettore?
Perché entrambi non hanno scelto un’altra unità di personale TA appartenente alla categoria EP con conoscenza, esperienza e titolo di studio appropriati, presente tra i dipendenti dell’Ateneo?
Queste scelte (e chissà quelle per gli altri componenti…) portano a pensare male o “fanno semplicemente riflettere”?
È corretto divagare, pensando che rettore e direttore generale vogliano avere il pieno controllo dell’UPD evidentemente insoddisfatti di poterlo “semplicemente” influenzare?
Ai posteri l’ardua sentenza…

Reggio Calabria 30 agosto 2020
F.to
Giuseppe Toscano (R.S.U. Università Mediterranea)
Aurelio Monte (Federazione provinciale USB)
Consolato Santacaterina (Segretario generale provinciale CISL – FUSR)
Domenico Favasuli Foti (Segretario generale provinciale FGU-GILDA)