Nota congiunta su Aereoporti Calabria
A volte è necessario tacere per evitare di incorrere in inutili giustificazioni, se non lo si fa si rischia di generare sempre più informazioni distorte e ingannevoli, come accaduto al “lungimirante” sindacato che cerca di dare una spiegazione agli errori commessi.
La Sacal ha fatto bene il suo lavoro, ha ottenuto un ottimo risultato grazie all’unico sindacato disponibile a sottoscrivere un accordo che ha portato benefici solo all’impresa, d’altronde è quello che ogni datore di lavoro ha tentato di fare in tutto il territorio nazionale senza risultato, solo in Calabria si è reso possibile e non perché Filt-CGIL Fit-CISL e UGL TA non si fossero preoccupati dei lavoratori, anzi, valutando gli effetti economici negativi sui salari dei dipendenti, confermiamo che non firmare quell’assurdo accordo è stata la scelta più giusta.
Prima di tutto perché Sacal non ha mai rappresentato alle OO.SS. il pericolo che si potessero perdere posti di lavoro, al contrario durante gli incontri ha sempre rappresentato di avere disponibilità liquide tali da affrontare l’emergenza sanitaria e che per scelte aziendali tale disponibilità era destinata ad altro e non ai lavoratori, chiaramente non si tratta di “fake news” ma di atti ufficiali che possono dimostrare quanto fin qui asserito, ancor di più parla a conferma di ciò il bilancio della Sacal approvato con un attivo di oltre 1 milione di euro. Proprio per questa ragione le OO.SS., inizialmente in modo unanime, erano concordi a continuare il percorso sulla richiesta dell’anticipazione della cassa integrazione, poi improvvisamente è stata proprio la UILT ad abbandonare il percorso unitario, quali siano state le ragioni non sappiamo, possiamo immaginarlo ma rimane sempre un’ipotesi. Abbiamo motivato le scelte di non firmare quell’accordo a quelle condizioni che a ns. avviso erano solo favorevoli alla Sacal, infatti, oggi a pagarne le conseguenze sono solo i lavoratori che dovendo attendere il pagamento da parte di INPS, in ritardo a causa delle migliaia richieste da gestire, sono stati costretti ad affrontare il mese di luglio con uno stipendio da miseria, è forse questa la continuità stipendiale garantita ai lavoratori dal sindacato “lungimirante”? Se ci fosse stata l’anticipazione così come concepita dalla normativa vigente e attuata nel settore in tutto il territorio nazionale, i dipendenti avrebbero potuto contare su uno stipendio, seppur ridotto ma costante, non certo di 100€, senza dover attendere i ritardi di INPS con pagamenti fermi a maggio. E se anche in questo si fa finta di non vedere tergiversando con altri argomenti inutili e beceri, allora vuol dire che l’obiettivo non è quello di fare sindacato a tutela dei lavoratori.
Ci si vanta addirittura di aver ottenuto delle garanzie come ad esempio l’anticipazione sino al pagamento dell’INPS, anche qui la notizia è fuorviante, Sacal non ha anticipato alcunché ha “prestato” gli stessi soldi dei lavoratori che dovranno essere restituiti a rate a partire da settembre, ragion per cui anche qui bisogna attribuire il giusto nome alle cose, si tratta di un “prestito infruttifero” così lo ha definito perfino la stessa Sacal. Quanto alle altre garanzie elencate, evitiamo anche di commentare poiché sono condizioni già tutelate dalle leggi vigenti e dal CCNL di settore. La questione Alitalia, invece, nulla c’entra con la cassa integrazione della Sacal oppure la scelta di Alitalia di ritornare sullo scalo di Reggio è da attribuire all’accordo firmato dalla UILT? Bene se è cosi, mettetevi in fila perché i meriti del ritorno di Alitalia su Reggio Calabria sono in tanti a volerselo attribuire!
Approfittiamo, però, visto che ci è stata data l’opportunità di informare il sindacato “lungimirante” che la CIGS sottoscritta in “solitaria” ha fatto si che a pagarne le spese in maniera drastica siano stati maggiormente i lavoratori dello scalo di Reggio e Crotone, perché per fortuna a Lamezia il trasporto aereo è ripartito e il ricorso alla CIGS si è quasi azzerato per gli operatori aeroportuali. Rimane tuttavia utilizzato in misura spropositata solo su Reggio e Crotone, infatti solo i loro stipendi sono stati talmente bassi da provocare imbarazzo solo a pronunciare l’importo.
Le spiegazioni e le soluzioni vanno date ai lavoratori, ai precari rimasti senza reddito, sono loro che meritano risposte, e noi giornalmente rispondiamo alle preoccupazioni che ci vengono poste, sollecitiamo INPS affinché acceleri con i pagamenti, infatti, proprio ieri la sede di Reggio Calabria sensibile alla problematica ci ha garantito che a breve sarà erogata la mensilità di giugno, per il resto anziché esaltarsi si provi a chiedere ai lavoratori se sono contenti del risultato, noi conosciamo già la risposta.
Le Segreterie regionali
FILT-CGIL, FIT-CISL, UGL TA