Nota CGIL Terme Luigiane

Ho letto con interesse il comunicato che il “comitato dei lavoratori delle Terme Luigiane” ha diramato alla Stampa, nel quale si esprime angoscia e preoccupazione per il futuro occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori di questa importante struttura turistica e sanitaria della Calabria.

Il tema della Salute, del Turismo e dell’occupazione in Calabria è drammaticamente legato all’incapacità della politica regionale di andare oltre agli spot alla Muccino e ai Pipi e patati dell’ultima perla della classe dirigente, il presidente FF Antonino Spirlì.

È giusto che il comitato si appelli alla Politica, come strumento di risoluzione di problemi che appaiono complicati e difficili da districare. La Categoria che rappresento lo ha fatto spesso nell’ultimo periodo ed in diversi contesti e vicende, trovandosi troppo spesso a fare i conti con un muro di gomma che ha lasciato lavoratrici e lavoratori in condizioni disperate; aggravando l’idea che in questa nostra bella Terra solo il malaffare, le raccomandazioni, gli interessi privati hanno la forza di emergere affossando la speranza di riscatto e la giustizia sociale.

Poco tempo fa denunciavamo inascoltati che, proprio nel luogo dove si sta celebrando il più grande processo alla ‘Ndrangheta della storia, proprio nell’aula bunker lavoratori e lavoratrici degli appalti e dei servizi, necessari a far andare avanti la macchina della Giustizia, sono costretti a fare i conti con il ricatto e le violazioni contrattuali da parte delle loro aziende.

Dalla nota del comitato dei lavoratori delle Terme si evincerebbe invece che la Società che gestisce le acque termali per conto dello Stato, ha un rapporto di grande rispetto dei diritti e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori suoi dipendenti. Una buona notizia, certamente, che però stona con una distorsione dei diritti in capo ai lavoratori in una vicenda del genere. L’art 55 del Ccnl per i dipendenti delle Terme, recita che “la cessione, il trapasso e la trasformazione in qualsiasi modo dell’Azienda non risolvono di diritto il rapporto ed in tal caso il personale conserva nei confronti del nuovo titolare i diritti acquisiti…”; significa che qualunque sia la società che gestirà le acque termali, che sono e devono rimanere un bene pubblico, i lavoratori attualmente dipendenti hanno diritto a mantenere il loro posto di lavoro.

Questo il sindacato che avete scelto per farvi rappresentare dovrebbe averlo ben chiaro, care lavoratrici e cari lavoratori; dovrebbe avervi spiegato che questo è vostro punto di forza, conquistato con sudore e fatica dalle Organizzazioni Sindacali e che viene messo in discussione continuamente dalla politica e dalle Imprese ogni qualvolta vorrebbero cancellare la legge sugli appalti, perché a loro dire, rappresenterebbe un freno per lo sviluppo.

Le Terme Luigiane esistono aldilà dell’impresa che ne detiene la gestione, sono soprattutto un patrimonio delle lavoratrici e dei lavoratori, e trovo davvero bizzarro che essi stessi si definiscano un “costo del personale” e non una risorsa per le Terme e per la Calabria.

Quello che invece trovo sacrosanto, è chiedere alla Regione Calabria di assumersi la responsabilità di determinare un percorso di salvaguardia e rilancio delle Terme Luigiane, per garantire continuità occupazionale e, auspicherei, nuovi posti di lavoro; perché come giustamente grida con forza il comitato dei lavoratori: le Terme sono un patrimonio di tutti! Soprattutto, mi sento di dire come rappresentante del sindacato: delle lavoratrici e dei lavoratori, senza i quali nessuno sarebbe in grado di gestirle.

10.04.2021
Giuseppe Valentino
Segretario Generale FILCAMS CGIL Calabria