Nasce la diagonale del Mediterraneo, ennesimo tentativo di isolare lo Jonio

i sta disegnando una nuova linea ferrata (tratti in sede altri in variante) che modifica il tracciato litoraneo fra TA e RC : una diagonale tra Paola, Sibari, Taranto e Brindisi

AREA MAGNA GRAECIA 19 GIUGNO 2020

Investitalia, la struttura messa a punto dal Primo Ministro come supporto agli investimenti sugli investimenti, sta imbastendo un progetto di realizzazione di una nuova linea ferroviaria che di fatto modifica la linea Jonica da TA a RC, seguendo un percorso più breve e che estromette il tratto Sibari-Crotone. 

 

Si ricalca il percorso della vecchia via Appia in ambito Pugliese, si prosegue verso Metaponto dove si biforcherà il binario verso Battipaglia e verso Sibari. Dal centro sibarita poi si proseguirà verso la val di Crati e ci si ricongiungerà all’asse tirrenico nei punti di scambio di San Lucido e Paola.

 

Il progetto potrebbe prevedere un investimento tra i 6 ed i 7 miliardi di euro che sarebbero attinti dai fondi del Recovery Found. In tutto ciò si prevede una sommaria velocizzazione della jonica da Sibari a Reggio, senza riferimento alcuno nello specifico, ma con la consapevolezza che il termine stesso “DIAGONALE “nei fatti esclude l’arco Jonico Magno Graeco da ogni possibilità di trasporto moderno ed efficiente. Pare che il progetto sia finalizzato a creare interconnessione tra tre mari: Adriatico, Jonio e Tirreno, ma di fatto si estromettono quasi 350 km di costa jonica, senza la minima considerazione che sulla stessa gravitano i due porti più grandi della Magna Graecia ed un aeroporto che attualmente risulta scollegato dal binario Jonico. 

Persevera la visuale centralista già vista sulla statale 106 dove, allo stato, i 38 km del 3°megalotto rappresentano solo il collettore Jonico agli interessi tirrenico-Adriatici. Non una sola parola sulla connessione alla linea ferrata, dei due porti di Crotone e Corigliano Rossano, che continuano a rimanere delle cenerentole abbandonate, rimanendo fuori dai giochi, giacendo entrambi a sud di Sibari. Non una parola tra un eventuale servizio metropolitano leggero, un sorta di HUB ferroviario che potrebbe essere previsto a Sibari e relativa connessione con Corigliano Rossano e Crotone nonché aeroporto Sant’Anna e lo scalo “Magna Graecia di Grottaglie”. Nessun riferimento alla “lunetta di scambio” nell’ex posto movimento di Thurio, che permetterebbe un deviatoio verso la Sibari-Paola, bypassando il cambio banco a Sibari. Parimenti su Metaponto, con la predisposizione della biforcazione nella stazione di Policoro-Tursi, verso Potenza-Battipaglia-Salerno.

Il Comitato Magna Graecia dice basta, alle politiche che offendono e minano la dignità degli abitanti della Costa Jonica, nella consapevolezza che lo Jonio viene citato solo per essere l’involontario collettore tra le esigenze tirreniche e quelle adriatiche.

Veniamo trattati da appendice, quando geograficamente dovremmo essere la cerniera tra la Puglia e la linea Tirrenica. Una visuale distorta, offensiva e mortificante che nel corso degli anni ha generato una prelazione di interessi direttamente riconducibili ai poteri centralisti allocati nei capoluoghi storici regionali ed extraregionali. Sono state generate aree infrastrutturate e dotate di efficiente mobilità e periferie abbandonate al loro destino senza, allo stato, la benché minima possibilità di sviluppo.  

Il Comitato si rivolge alla rappresentanza Parlamentare, alla deputazione Regionale ai sindaci dell’Arco Jonico Magnogreco con particolare riferimento al Primo Cittadino di Corigliano Rossano ed ai futuri candidati a sindaco della città di Pitagora affinché non venga sottaciuto ed insabbiato l’ennesimo tentativo d’isolamento dell’Arco Jonico Magno Graeco.

 

 

COMITATO MAGNA GRAECIA

 

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