Nasce il gruppo socio-sanitario di Potere al Popolo Reggio Calabria!
Lunedì 30 luglio incontro pubblico presso la Casa del Popolo reggina
La salute è un diritto sempre meno tutelato, per questo Potere al Popolo avvia un gruppo di lavoro che possa coordinare e sostenere pazienti, familiari, personale medico, infermieristico e oss che pagano sulla pelle le contraddizioni del sistema. I tre anni di commissariamento della gestione sanitaria, affidato all’Ingegnere Massimo Scura, non hanno portato ad alcun risultato utile per i pazienti. Al contrario, mentre i privati hanno continuato a incassare annualmente denari, i presidi pubblici sono stati smantellati e i reparti rimasti sono stati progressivamente svuotati del personale, nonostante i più volte promessi concorsi. Questo è il risultato di una sanità gestita come un’azienda e non come servizio al cittadino che con le proprie tasse finanzia anche il sistema sanitario nazionale.
Per Potere al Popolo, l’intero sistema deve essere ripensato perché rispetti davvero l’articolo 32 della Costituzione, secondo cui “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Attualmente questo in Calabria succede solo in parte, perché a causa della politica di tagli precedente e successiva al commissariamento, le strutture sono sottodimensionate e non hanno la possibilità di assolvere alle richieste dell’utenza. Si tratta di una situazione che discende anche dalla totale mancanza di medicina preventiva, che relega l’intervento sanitario a cura di patologie già insorte e nulla fa perché tale condizione non si verifichi.
Per questo riteniamo urgente non solo uscire dalla fase del commissariamento, ma anche ripensare totalmente il sistema, che non può essere gestito solo in base agli appetiti di manager vicini a questa o quella forza politica, interessati più a gestire le casse e gli appalti per forniture e servizi, che i bisogni dei cittadini.
Per noi di Potere al Popolo è fondamentale
1. puntare sulla medicina preventiva per decongestionare gli ospedali e tutelare la salute dei cittadini prima che la patologia insorga. Per questo è necessario:
– valorizzare il lavoro dei medici di base, aumentarne il numero ritarandolo in ragione di un’utenza divenuta più ampia anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione;
– potenziare le guardie mediche trasformandole in veri e propri ambulatori di zona o quartiere;
– realizzare programmi di screening preventivo ed educazione alla salute, dalla corretta alimentazione al contrasto dell’infezione da HIV e delle patologie sessualmente trasmesse in crescita soprattutto fra gli adolescenti;
– attivare e rendere realmente attendibili dal punto di vista sanitario strumenti come il registro tumori;
2. potenziare le strutture sanitarie pubbliche e chiudere definitivamente con la politica degli accreditamenti con strutture private per tutelare pazienti e lavoratori. Per il privato l’unico obiettivo sarà sempre l’utile, da perseguire anche a scapito della qualità dei servizi offerti ai pazienti e dei diritti dei lavoratori, professionisti con dietro anni di formazione ed esperienza ma spesso sottopagati, costretti a turni infiniti e privati di ogni diritto. Per questo crediamo sia necessario:
– dire basta agli accreditamenti con strutture private, investendo tutto il denaro così sperperato nel potenziamento di strutture, ambulatori, reparti e laboratori analisi pubblici;
– riorganizzare le strutture sanitarie pubbliche sulla base di una analisi puntuale sulla epidemiologia, cioè sulle necessità del territorio;
– stabilizzare il personale precario negli ospedali e bandire nuovi concorsi per medici, infermieri e oss. Le prestazioni sanitarie non possono dover contare sulla buona volontà degli specializzandi, costretti o “convinti” a periodi di “volontariato” nei reparti;
– valorizzare i reparti di eccellenza del territorio, creando sinergie con i centri universitari per sviluppare protocolli e ricerche mirate a migliorare terapie e cure;
– potenziare i servizi per i quali c’è maggiore emigrazione sanitaria, onerosa tanto per le casse regionali, come per i familiari dei pazienti spesso costretti ad affrontare enormi spese per sostenere un parente già provato da patologie più o meno gravi.
Per noi, le risorse pubbliche devo essere utilizzate interamente per rinforzare la gestione dei servizi pubblici e non impinguare la miriade di strutture private. Deve finire perciò la corsa ad accaparrarsi queste risorse da parte di quei gruppi che sulla salute delle persone hanno creato il proprio impero: l’obiettivo della giusta sanità non può essere quello di fare profitti.
É urgente fare. Sarà necessario sviluppare una campagna informativa regionale sul sistema sanitario rimettendo la persona al centro del processo, vista nella sua unitarietà e nella sua globalità e non come fruitore segmentato rispetto agli specifici e varianti servizi di cui è destinatario.
Nel nostro orizzonte, una semplice prenotazione specialistica non dovrà più costituire una odissea da affrontare con fatica.
Convinti che sia urgente non delegare più sui problemi della difesa della salute, lanciamo un appello a costituire, un gruppo di lavoro per il Comparto Socio-Sanitario, che possa costruire un percorso condiviso e duraturo per la salute come bene comune.
Chiediamo di partecipare fattivamente a questo percorso ed invitiamo tutte e tutti alla prima riunione del gruppo di lavoro prevista per lunedì 30 luglio, alle ore 19, presso la Casa del Popolo di Reggio Calabria, in Via Gatto 25.
Contatti:
e-mail: poterealpopolorc@gmail.com
facebook: Potere al Popolo Reggio Calabria
telegram: @poterealpopolorc
CASA del POPOLO – Via Gatto, 25 – Reggio Calabria
www.poterealpopolo.org
Potere al Popolo! – Reggio Calabria
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