Museo d’Arte Contemporanea e non più “Alarico”: l’amministrazione Caruso cambia nome all’ex Jolly e si ‘appropria’ del progetto dell’amministrazione Occhiuto, dopo aver perso tre anni di tempo

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Esprimiamo profonda indignazione per l’ennesima manifestazione di superficialità e pressappochismo nella gestione della cosa pubblica che caratterizza l’operato dell’attuale amministrazione comunale.
L’inaugurazione in pompa magna del cantiere per il recupero dell’ex Hotel Jolly è l’esempio lampante di come questa amministrazione cerchi di attribuirsi meriti che non le appartengono, limitandosi a riprendere progetti avviati dalla precedente Giunta comunale guidata da Mario Occhiuto, cambiando semplicemente il nome da “Alarico” a “MAC” (Museo di Arte Contemporanea).

Tre anni persi per pura ritrosia politica e proclami vuoti
È doveroso precisare che il sindaco Caruso e la sua Giunta hanno tenuto fermi i lavori per ben tre anni, per pura e semplice ritrosia politica a non ammettere il buono perpetrato dalla precedente amministrazione. Un progetto già finanziato, con demolizione dell’ex Hotel Jolly già eseguita e appalto aggiudicato, è stato colpevolmente lasciato in uno stato di abbandono che ha trasformato l’area in una discarica a cielo aperto, maleodorante e degradata, ai piedi del nostro prezioso centro storico.
L’affermazione del sindaco Caruso secondo cui “questo spazio rischiava di restare un’incompiuta” è quanto di più fuorviante si possa immaginare. L’unica responsabilità da ascrivere all’attuale amministrazione è quella di aver bloccato per tre anni un progetto che avrebbe già potuto essere fruibile dai cittadini, se solo fosse stato condotto in porto con la dovuta celerità.

Un’opera vincolata che non potevano modificare
È evidente che l’amministrazione Caruso ha dovuto, suo malgrado, portare avanti questo progetto unicamente perché vincolato a un finanziamento che sarebbe andato perduto in caso di modifiche sostanziali. Lo stesso progetto, la stessa impresa aggiudicataria, ma con tre anni di colpevole ritardo.

Un’abitudine consolidata
Questa vicenda si inserisce nel solco di un’amministrazione che ha fatto della demolizione del lavoro altrui la propria cifra distintiva, salvo poi appropriarsi di progetti che non può modificare perché vincolati a finanziamenti già ottenuti.
I cittadini di Cosenza meritano trasparenza e onestà intellettuale, non proclami vuoti e tentativi maldestri di intestarsi meriti che appartengono ad altri. La nostra priorità rimane il benessere della comunità e il rispetto della verità dei fatti.

I consiglieri comunali di minoranza:
Francesco Caruso,
Francesco Cito,
Giuseppe D’Ippolito,
Alfredo Dodaro,
Francesco Luberto,
Ivana Lucanto,
Antonio Ruffolo,
Francesco Spadafora,
Michelangelo Spataro

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