Morto il giornalista di Rai Calabria Pino Anfuso
La sua passione per la fotografia e le riprese televisive negli anni Ottanta lo avevano, infatti, avvicinato prima al mondo dell’emittenza locale, poi a quello della Tgr Rai, che lo aveva assunto come telecineoperatore facendogli poi sostenere l’esame di idoneità professionale. Una morte assurda per un giornalista innamorato della vita in tutte le sue sfaccettature. Sposato con Marisa Barbaro e padre di due figlie adolescenti, Alessandra e Federica, grazie alla passione per le fotografie e le riprese televisive era, infatti, riuscito a coronare il suo sogno di poter fare il lavoro che amava. Grande appassionato di motociclismo, amava partecipare, con il Multistrada Team, a competizioni agonistiche in sella alla sua Ducati Multistrada 1200.
Nel 2009 aveva segnalato alla trasmissione “Chi l’ha visto?” il caso di un giovane egiziano, che lo aveva contattato su Facebook credendo fosse suo parente: il ragazzo aveva scoperto, dopo ventidue anni, che il padre egiziano lo aveva riportato nel paese d’origine sottraendolo alla madre, alla quale riuscì poi a ricongiungersi grazie alla trasmissione Rai e alla segnalazione di Anfuso. Profondo cordoglio per la scomparsa di Pino Anfuso viene espresso dal segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, a nome di tutti i colleghi che lo ricordano come un gigante buono. Una morte assurda e difficile da accettare con serena rassegnazione. I funerali, che inizialmente erano stati fissati per oggi, venerdì 29 maggio, alle ore 16, nella Chiesa di Santo Stefano da Nicea, nel rione Archi, sono stati rinviati a data da destinarsi per eseguire l’autopsia.
Dalla Redazione di Pianainforma.it le più sincere condoglianze