Scuola,Il ministro dell’istruzione non rispetta le leggi dello stato
La conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42, recante disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca, dopo essere stata approvata dal Senato, è stata approvata anche dalla Camera dei Deputati, senza contenere quella proposta emendativa che avrebbe consentito l’adeguamento retributivo e contributivo INPS, in favore del personale con contratto di collaborazione coordinata e continuativa che presta servizio, ininterrottamente dal 2001, presso le segreterie delle istituzioni scolastiche statali con compiti di carattere amministrativo e tecnico. Detto questo, è evidente che la circolare n. 18/2014 dell’INPS non viene rispettata dal MIUR, in quanto non garantisce ai lavoratori cococo il raggiungimento del minimale contributivo stabilito dalla stessa circolare.
Essendo il versamento dell’onere contributivo obbligatorio per ogni datore di lavoro, il Ministero dell’Istruzione, cioè il nostro datore di lavoro, ci sembra che deliberatamente commetta con le sue istituzioni scolastiche, ormai da anni, una reiterata EVASIONE CONTRIBUTIVA nei riguardi di 900 lavoratori Co.Co.Co. D.M. 66/2001 della scuola.
Pertanto, il Ministero dell’Istruzione con le sue istituzioni scolastiche violerebbe la legge n. 388/2000 e non rispetterebbe la Circolare dell’INPS n.110/2001.
Quindi un Ministero, che è uno degli apparati amministrativi in cui si articola la Pubblica Amministrazione, al quale vertice è preposto un membro del Governo, in questo caso il Ministro dell’Istruzione, non rispetta le leggi dello Stato e le direttive dell’INPS.