Minasi su incuria a Piazzale Rende: Vengano ascoltati gli appelli della famiglia
Guardare le immagini del piazzale intitolato a Luigi Rende, giovane vigilante la cui vita è stata spezzata nell’esercizio del suo dovere durante una violenta rapina, fa male. Oggi quel pezzettino di città dedicato ad una medaglia d’oro al valor civile è l’emblema di un’incuria che purtroppo attraversa l’intera Reggio e che assume contorni ancor più amari considerata la valenza del luogo in questione.
Erba alta, materiali di risulta, rifiuti ingombranti, spazzatura, e, soprattutto, la delusione di una bambina che il papà ha lasciato troppo presto e che adesso non può nemmeno essere orgogliosa di avere, nella sua città, uno spazio decoroso che le parli del sacrificio compiuto da un genitore ligio e intransigente nel compiere il proprio lavoro.
Fa altrettanto male, inoltre, confrontarsi con il fratello di Luigi, Sabatino, il quale, persa anche la speranza di essere ascoltato sia dall’Amministrazione comunale, sia da quei cittadini la cui inciviltà supera di gran lunga il rispetto per un defunto, sta riflettendo, addirittura, sulla possibilità di chiedere la revoca dell’assegnazione.
Sento di dovermi esprimere pubblicamente su questa vicenda non solo in quanto cittadina, ma anche per difendere un simbolo di legalità, di abnegazione, di coraggio. E Reggio di questi simboli ha sempre più bisogno.
Mi auguro che gli appelli della famiglia Rende vengano celermente accolti e che finalmente, tra tanto dolore, la stessa possa trovare un piccolo, ma significativo, spiraglio di serenità.