Milano, mostra antologica di Mimmo Morogallo
Si sta svolgendo a Milano presso Stazione P. Vittoria viale Molise, la Mostra antologica dell’artista Mimmo Morogallo: “Viaggio nell’anima”, promossa da Arte Galleria Fondazione Arte passante al Comune di Milano.
Curata dal critico d’arte Dr. Guido Folco Editore-Direttore “Italia Arte” Direttore Museo MIIT, l’esposizione inaugurata il 18 febbraio ripercorre le tappe salienti di una carriera settantennale, caratterizzata da una ricerca incessante, dalla sperimentazione di varie tecniche e materiali, dal desiderio di oltrepassare ogni limite, sulle tracce di nuovi luoghi da esplorare e da immaginare. Arte come conquista interiore di sensibilità; “saper vedere” è saper fare” in grado di dare senso ad un’intera vita.
La pittura del maestro Mimmo Morogallo è pura poesia, è alchimia, è “geografia” del cuore.
Pittura influenzata dal contatto con scenari naturali, esotici, incontaminati e con diverse culture, anche se mantiene sempre un profondo attaccamento alle sue radici, alla sua terra: la Calabria e in particolar modo la sua città natale Gioia Tauro.
Accarezza l’anima il mare, ora calmo, ora in tempesta, agitato, increspato, movimentato, come se volesse superare i confini della pittura.
Il volo dei gabbiani nelle opere acquista significati funesti, figurando come preludio di perdita, ma al tempo stesso felice nel suo aspetto cromatico.
I suoi paesaggi sono finestre panoramiche sul mondo, una nascita intrisa di luce.
Un piccolo Eden da abitare per sempre.
Un pianoforte , un contrabasso, ricordano le melodie del cosmo, sospese nel battito del dipinto.
Colpiscono nella pittura di Morogallo i colori, che donano una visione di luce quasi edenica: le sfumature dell’azzurro e del rosso; il giallo che usa in diverse gradazioni della sua produzione artistica, diventa il l colore della luce e della speranza.
Le sue primavere, i suoi prati, i suoi fiori regalano intense emozioni.
Nelle sue tele un posto importante lo occupa la bellezza femminile.
Una bellezza che testimonia il suo girovagare per il mondo, non a caso il maestro da molti viene chiamato “il pittore giramondo”.
Ricordiamo Gabrielle allo specchio, le ragazze hawaiane e Moore, la ragazza tahitiana.
Morogallo ferma sulla tela le bellezza femminile per preservarla dallo scorrere del tempo.
In questi dipinti si evince la pennellata degli impressionisti nella composizione dei toni di colore che armonizzano il rapporto tra il colore e la luce, senza escludere la bellezza e la composizione tecnica.
Un altro aspetto del maestro Morogallo è quello spirituale.
Infatti come lui stesso ha raccontato la Vergine Maria occupa un posto speciale nel suo estro creativo e nella sua vita.
Le prime Madonnine che lui ha dipinto son la Madonna di Polsi e la madonna di Porto Salvo.
“ Raffigurare la Madonna col bambino è come pregare e un po’ invidio i monaci greci e russi che lo facevano in ginocchio. Le effigi mariane che mi hanno commosso di più? Quelle di Altomonte e Montenero”.
Ha anche scolpito una Pietà, dopo la prematura scomparsa del figlio Pacifico e ha una tela incompiuta che forse rimetterà sul cavalletto.
“Si ispira al racconto del vangelo apocrifo di Tommaso intitolato La Preannunciazione : l’angelo è un essere di luce trasparente e la Madonna, con l’anfora per prendere l’acqua alla fontana del paese, ha il volto di mia figlia a 16 anni. Le case sono quelle di Nazareth ma la natura è quella di Calabria, gli stessi ulivi e gli stessi fiori di campagna”.
Inoltre tocca l’anima il quadro “Abbraccio di pace”; Papa Francesco che abbraccia il papa emerito Benedetto XVI, come anche la Madonna con il Bambino e le stazioni della via Crucis.
Opere che trasudano preghiera e poesia, che solo un artista dotato di grande sensibilità può creare.
La mostra potrà essere visitata fino a domenica 12 marzo.
Caterina Sorbara