Matteo Salvini al Festival della Versiliana intervistato da Alessandro Sallusti Di Al. Tallarita
E alla Versiliana il Senatore Matteo Salvini, conversa a ruota libera, sollecitato da Sallusti, in un’intervista su molti argomenti fondamentali, dell’agenda italiana e internazionale. Oltre a sottolineare e ribadire, i cardini del suo personale pensiero politico e della Lega. Centralmente nel suo intervento, sottolinea l’importanza che l’Italia è necessario abbia oggi, in politica estera. Dicendo come, una Nazione, si riveli in tutta la sua importanza, proprio grazie ad una concreta e forte politica estera.
La sua si rivela sempre più una posizione di centro. Sottolineata, anche dalla sua conferma, di creare una federazione del centrodestra. Tra tutti quei piccoli partiti, che sono nati nel frattempo, affinché si possa ragionare con una sola mente decisionale, per arrivare pronti alle prossime elezioni nazionali.
Quello che fino a oggi era chiamato asse di centro-destra a mio avviso, certamente sarebbe opportuno si aprisse a un corposo centro, capitanato proprio dal leaderaggio di Salvini. In apertura alle fondamenta del pensiero berlusconiano. E poi avesse una vera e propria destra, rappresentata da Fratelli d’Italia. Che non significa proporre un divorzio in casa, ma semplicemente definire le varie voci. E prendersi carico dell’importanza storica, attuale, di un momento di ricostruzione, post-pandemico di tale entità. E ciò, affinché si sia rappresentativi, della totalità del popolo italiano. Che si possa sentire accolto, nelle sue diverse istanze, da politiche differenti di centro e di destra. Quella centrista è un’area fondamentale, in cui l’obiettivo primario, è la ricostruzione e la stabilità del paese. Che grazie ai fondi anche del PNRR, può pensare al suo futuro economico e strutturale per il lungo periodo. Certamente l’elettorato di Salvini sta mutando. E si può osservare, come decaduta la parabola populista, a livello internazionale, siano cambiati gli scenari politici mondiali. Alla luce di quanto detto, infatti anche l’elettorato salviano, subisce una variazione. E ciò anche perché la Lega è un partito con una propria radice e Matteo Salvini ha una sua leadership molto caratterizzata. E rappresenta una scenario proprio. Il popolo ha bisogno di sentirsi rappresentato, attraverso le varie leadership. Propositori si di istanze comuni, ma differenziate. E non ci sarà un solo leader, a poter rappresentare anche la pancia del popolo, che si lamenta della fragilità economica, a cui è soggetto. La media borghesia, l’imprenditoria, il turismo, gli ambulanti, ad esempio, rivedono in Salvini un faro rappresentativo.
Mentre decade la matrice populista, anche con la ferrea critica al reddito di cittadinanza. Che a suo dire, andrà modificato, per permettere comunque, di avere una manovalanza di lavoro, che oggi latita. Errare è umano…dice Salvini, incalzato da Sallusti.
E alla Versiliana parla anche di bellezza e di ricchezza Matteo Salvini, elementi che si auspica, segnino il nostro futuro come nazione. Ecco perché questa fascia produttiva Italiana, riesce ad essere ottimamente rappresentata dal suo pensiero. E probabilmente, da quello che sarà il programma, di una nuova realtà di centro. Questo caffè di incontri, è un appuntamento importante, proprio perchè in Toscana e a Forte dei Marmi. Dove è presente quella fascia sociale che produce ricchezza e che qui fa la sua meta estiva. Si nota anche però una nuova componente giovanile, nelle presenze di piazza e nei gazebo del referendum.
E Alessandro Sallusti, pone un quesito proprio su questo e Salvini racconta dell’incontro con Turco dei Radicali. Che gli propone, di realizzare ‘qualcosa insieme’, per la riforma della giustizia. E da lì, si arriva a siglare e scrivere i sei quesiti del referendum, così per come li abbiamo conosciuti e firmati. (Abolizione del decreto Severino, limiti agli abusi della custodia cautelare, Separazione delle carriere dei magistrati sulla base della distinzione tra funzioni giudicanti e requirenti, equa valutazione dei magistrati, responsabilità diretta dei magistrati, Riforma del CSM).
Quello che personalmente noto, seguendo e osservando le presenze del Senatore sul territorio, da una attenta analisi, oltre quanto detto delle fasce produttive, è una lamentela che si alza dalle fasce più deboli economiche. Quelle ieri edulcorate dall’eco populista. E che oggi si risveglia nel pieno di una crisi. Ma puntare il dito contro la ricchezza..di certo non ne costruisce altra. Questo spauracchio, che è quello populista per come si è identificato nella sua accezione più accusatoria, non produce economia. Non ricostruisce il paese. Ne getta basi per costruite il futuro. Questa parte di paese, va ascoltata e guidata. Ma non corteggiata o accondiscesa. Non è momento. Ci vuole visione lucida sul futuro in prospettiva.
E tali malumori oggi, mi permetto di dire, in Italia non sono incamerati da nessun partito. Un malcontento travasato solamente entro il partito d’opposizione, FDI, che infatti continua a crescere nelle proiezioni. Ma che poco può fare, per decidere. Anche alla luce di un’ampia maggioranza, che ha fatto la coalizione di Governo, con diverse anime ma per il bene del Paese.
Guidati da Mario Draghi che oggi ha la sua partita più importante. Quella estera.