Massimo Ripepi (Coraggio Italia): “Il dirigente Squillaci scarica sul Sindaco la responsabilità della mancata costituzione di parte civile nel processo Miramare”
Finalmente il dirigente dell’avvocatura civica del Comune Fedora Squillaci si è presentato per essere ascoltato dalla Commissione Controllo e Garanzia presieduta dal Consigliere Massimo Ripepi. Durante l’audizione la Squillaci ha riconosciuto sussistente in capo al Sindaco Falcomatà, una situazione di oggettiva incompatibilità circa l’esercizio in concreto della funzione di rappresentanza dell’ente in giudizio come parte civile.
L’avvocato Squillaci ha negato di potere svolgere lei tale esercizio anche se titolare della stessa funzione riconosciuta dallo Statuto Comunale al Sindaco e da questi a lei delegato ad inizio mandato, in data 03/11/2014. Ha altresì riferito di essersi confrontata su tale punto con il primo cittadino e con il suo Ufficio di Gabinetto, e di avere accennato alla possibilità di risolvere la questione facendo ricorso al Tribunale per la nomina di un curatore speciale.
“Insolitamente, su una questione puramente tecnica, la dirigente ha inteso pure indulgere ad obiezioni di carattere politico nei confronti della maggioranza e minoranza consiliare, addirittura lamentandone un risaltante disinteresse.” Queste le parole del consigliere comunale Massimo Ripepi che ha aggiunto che “l’avvocato Squillaci ha poi negato che nella vicenda Miramare si possa ipotizzare un danno erariale, in quanto, a suo dire, il Comune potrà sempre esperire una azione risarcitoria nei confronti dell’intera Giunta condannata, una volta che il processo penale sarà chiuso con sentenza definitiva.”
Su questo punto, però, le opinioni della dirigente non tengono conto dell’ormai prossima prescrizione che avrebbe salvato le statuizioni civili se fosse stata effettuata la costituzione di parte civile. Quindi l’avvocato Squillaci non solo dovrà aspettare del tempo perché il processo penale giunga al termine, ma dovrà avviare un procedimento civile nel quale dovrà dimostrare l’an ed il quantum debeatur, il tutto tenuto conto dei tempi dilatati della giurisdizione.
Il coordinatore provinciale di Coraggio Italia ha ribadito che “la Squillaci non è stata in grado di assicurare risposta sulla domanda circa l’approvazione, da parte del Consiglio Comunale, del codice etico e se lo stesso, una volta approvato, sia fonte di doveri giuridici nei confronti degli amministratori, dei dirigenti e dei dipendenti tutti.
La stessa dirigente non è stata in grado di dare risposta nemmeno sulla costituzione di parte civile dell’Ente nel processo penale che vede imputata la ex dirigente Maria Luisa Spanò, madre del Capo di Gabinetto del sindaco alla Città Metropolitana.”
Ripepi conclude con un affondo finale: “Compito principale dell’Avvocatura è provvedere alla tutela dei diritti e degli interessi del Comune attraverso la rappresentanza, il patrocinio, l’assistenza e la difesa in giudizio dell’Ente. Emerge ormai chiaramente che le sorti del Comune di Reggio Calabria non interessano a nessuno”.