Quello che sta avvenendo nella distribuzione e nella somministrazione dei vaccini in Calabria è veramente allarmante e comporta una indispensabile e immediata correzione di rotta. In queste ore giungono voci di enorme preoccupazione da parte di cittadini che non riescono nemmeno a capire come fare per vaccinare propri congiunti ultraottantenni e in condizione di grave fragilità. Al di là delle cifre e delle percentuali che collocano la Calabria all’ultimo posto nell’erogazione delle cure vaccinali, si pone un problema urgente per il quale sento il dovere di rivolgere un richiamo alle autorità competenti affinché siano assunti interventi immediati ed adeguati.
Non è tempo di polemiche: ci sarà il momento di chiarire perché si è giunti a tale situazione e di chi siano le responsabilità. Questo è il momento di raccogliere tutte le energie e concentrare tutte le forze possibili in un impegno concreto ed in un fattivo coordinamento che finora è mancato per garantire ai cittadini la fuoriuscita da questa situazione drammatica.
Occorre far vaccinare in primo luogo le categorie e le persone a rischio per fascia d’età e in condizioni mediche critiche e non invece dare il via libera a spinte corporative, se non peggio a veri e propri favoritismi per accaparrarsi dosi vaccinali e lasciare nell’abbandono chi ha diritto ad essere vaccinato con priorità. Il tutto sta avvenendo in una situazione di recrudescenza dei contagi accentuando preoccupazioni e paure nella nostra popolazione. È un grave momento e chi responsabilità politiche, amministrative e sanitarie ha il dovere di imprimere una svolta immediata in termini organizzativi e di programmazione di un efficace piano di vaccinazione coordinato e monitorato H24 e gestito con trasparenza e rispetto dei diritti delle persone. Data la gravità della situazione sento la necessità e il dovere morale prima ancora che politico di rivolgere questo appello.