Mario Oliverio, dichiarazione di voto: scheda bianca

Questa mattina sono andato a votare nella mia città, San Giovanni in Fiore.
La tentazione dell’astensione dal voto si è presentata più volte in questi giorni.
Il voto però è un diritto fondamentale ed un dovere civico al cui esercizio non si può e non si deve mai rinunziare.
Confesso che aprire la scheda e non trovare i simboli del proprio campo di appartenenza è stato triste ed un sentimento di profonda amarezza ha pervaso il mio animo.
Un grande patrimonio politico, democratico ed umano, di lotte e di impegno civile, è stato mortificato da una gestione e da un approccio buracratico, arrogante e dissennato, distante dalla propria comunità politica e dal popolo.
La nostra storia, la storia della sinistra e delle forze democratiche, anche a San Giovanni in Fiore, è segnata da vittorie e da sconfitte.
Quella di oggi però è molto ma molto di più di una sconfitta: essa è il risultato di una miope linea autodistruttiva che, in nome di un falso rinnovamento, sta producendo macerie e danni incalcolabili ed assurde lacerazioni nel corpo sociale e nella vita di molte comunità calabresi.
Confesso ancora che ho chiuso la scheda e per la prima volta non ho utilizzato la matita per apporre contrassegno su alcuno dei due candidati a sindaco.
Per chi come me ha vissuto una vita nella trincea delle lotte democratiche e del riscatto civile, quella di oggi non è stata una bella giornata.
Considerazioni amare ma sincere.
Nessun sentimento di resa ma anzi consapevole e responsabile determinazione a spendere tutte le proprie energie per bloccare questa forsennata aspirale distruttiva e mettere a frutto un grande patrimonio democratico che nessuno ha il diritto di disperdere. Un patrimonio necessario per il riscatto di San Giovanni in Fiore come dell’intera Calabria.

Mario Oliverio