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Marcello ANASTASI – Capogruppo di “Io resto in Calabria” con richiesta di risposta immediata, sui recenti incendi nell’Area Grecanica e sul Monte Zomaro-Parco Nazionale d’Aspromonte in Provincia di Reggio Calabria.

 

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Premesso che:

                            che nei primi giorni del mese di Agosto 2021, si sono verificati in più parti della Provincia di Reggio Calabria, numerosissimi   incendi boschivi di varia estensione e   gravità, che hanno distrutto e gravemente compromesso numerose aree boschive del Parco Nazionale d’Aspromonte, tanto sul versante dell’area Grecanica quanto sul Monte Zomaro, con danni ingenti alla flora, alla fauna distruzione di rare specie vegetali e gravi danni  alle molte attività economico-produttive anche  perdita anche di vite umane ;

         che le fiamme sviluppatesi  prima di poter essere efficacemente    domate  dalle forze  di soccorso a disposizione, risultate numericamente  inferiori come uomini e come mezzi rispetto al reale bisogno, hanno seriamente compromesso una parte importante di quel patrimonio boschivo che  da poco era stato riconosciuto Patrimonio Universale  dell’Unesco;

         che  nei giorni precedenti ai gravi  incendi divampati  nelle aree aspromontane – e nel resto del territorio nazionale – era stato preannunciato dagli esperti meteo   l’arrivo di un’ eccezionale ondata di caldo  non casualmente soprannominata     “Lucifero” per le elevate temperatura che avrebbe provocato.  Tanto avrebbe dovuto rappresentare un forte segnale d’allarme tale da giustificare un allertamento di uomini e mezzi atti a scongiurare il pericolo degli incendi;

         che gli   esperti   meteo facendo riferimento alle alte temperature  in arrivo anche sulla Regione Calabria,  avevano lasciato bene intendere con il loro preavviso l’alto rischio  che l’eccezionale fenomeno atmosferico avrebbe sicuramente potuto favorire con maggiore facilità rispetto ad altri periodi lo sviluppo di incendi soprattutto ai danni delle aree più vulnerabili e fra queste soprattutto le aree boschive montane;

che  secondo le prime ricostruzioni, il fuoco sarebbe inizialmente divampato nell’area grecanica,  in vari punti  tra Bagaladi  e altri  comuni limitrofi,  più o meno nello stesso orario mentre  sul monte Zomaro secondo alcune testimonianze  nelle stesse aree  già in passato interessate da incendi

Considerato che:

anche in altre aree territoriali,  periferiche e non,  della Provincia di Reggio Calabria e non  prettamente montane si sono verificati altri  incendi di particolare gravità e che per gli stessi nella stragrande maggioranza dei casi non è stato possibile  garantire alcun   soccorso  antincendio per via della mancanza di uomini e  mezzi. che in alcuni contesti risultavano  irraggiungibili telefonicamente anche per mancanza   di copertura di rete;

che
tale situazione  ha  certamente contribuito all’aggravarsi dei danni subiti per il fuoco e per la mancanza di soccorso  nel territorio reggino, nel quale non pochi abitanti  hanno assistito impotenti allo spettacolo drammaticamente pietoso della perdita delle loro proprietà agricole, dei loro animali, delle    loro  aziende  e perfino di alcuni loro familiari;

                                               Cio’ Premesso

i cittadini calabresi si domandano a  giusta ragione, se   fosse stato possibile evitare tali  disastri alla luce dei  ripetuti appelli dei meteorologi nazionali riguardanti l’eccezionale ondata di caldo che si sarebbe abbattuta sui nostri territori e di cui lo stesso interrogante  ne aveva amplificato la risonanza con propri comunicati stampa risalenti a prima ancora dello scoppio degli incendi, lanciando  grida di allarme  rimaste inascoltate e andate purtroppo ignorate;

che molti testimoni – soggetti  danneggiati  dai roghi –  riferiscono di aver visto l’arrivo di aerei antincendio o altro solo molto dopo  il divampare dei roghi che hanno distrutto parte del patrimonio boschivo   essendo costretti  – molti di costoro –  nella prima fase, a   combattere da soli  contro il fuoco con  mezzi inadeguati, tentando di salvare come possibile  quanto di loro proprietà senza poter usufruire dell’intervento delle forze d’emergenza della Regione preposte alla tutela e salvaguardia del territorio;

pertanto , l’interrogante 

evidenziato che:

– alla Regione Calabria competono la programmazione e il coordinamento delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi;  

– il Piano regionale antincendi, triennio 2020-2022, Anno 2021, approvato dalla Giunta Regionale con la deliberazione n. 22/19 del 17 giugno 2021,   riconosce che la lotta attiva agli incendi boschivi e rurali “è da considerarsi una priorità per il Sistema Regione ai sensi dell’articolo 8 della legge regionale n. 31/1998, nonché un servizio pubblico essenziale in quanto finalizzato a garantire l’incolumità e la sicurezza della popolazione e la salvaguardia dell’ambiente (articolo 1 della legge n. 146 del 1990)                                          

                                                      Chiede                                                 

di accertare  se ben altro fosse stato possibile  fare per evitare  quanto accaduto  e se si sia convinti, dimostrandone la veridicità dei fatti, che tutte le parti direttamente interessate alle attività di prevenzione e di  soccorso antincendio si siano effettivamente attivate secondo i tempi previsti e se  abbiano opportunamente  operato con la professionalità dovuta al fine di poter contenere i danni subiti dal territorio, dai  suoi abitanti e dai  centri abitati nonostante l’asserito dispiegamento massiccio di uomini e mezzi;

 

  • di accertare se sia stata per tempo effettuata  una concreta ricognizione  del numero dei Vigili del Fuoco, e dei volontari della Protezione Civile abilitati alle attività di spegnimento degli incendi,  del numero dei   mezzi a loro disposizione e della loro piena efficienza  operativa al fine di poter fronteggiare adeguatamente le problematiche che si sono verificate, per  contenerne in minor tempo l’entità dei danni subiti dal territorio e dai suoi abitanti  atteso che – tanti agricoltori e allevatori si sono trovati da soli, non soltanto nella fase drammatica dello spegnimento degli incendi, ma anche nella successiva fase della bonifica del suolo e che , purtroppo, alcuni di loro sono  morti

di conoscere quali iniziative saranno intraprese nell’immediatezza al fine di individuare e perseguire i responsabili  dei ritardi, dei disservizi, della sottovalutazione degli avvisi  relativi alla pericolosità dell’anticiclone Lucifero, della  mancata predisposizione di uomini  e mezzi in numero sufficiente  alle necessità di manutenzione ordinaria dei parchi e delle aree montane oggetto di possibili incendi                                                     

di conoscere le ragioni per le quali in una regione  con le caratteristiche geoorografiche  che contraddistinguono la Calabria il parco dei velivoli antincendio  del tipo Canadair ( recte: Canadian Air) sia  assolutamente insufficiente e  per quale ragione nulla è stato finora fatto per dotare la Regione Calabria di una propria struttura aerea antincendio;

                                                       chiede

di conoscere l’esatto numero di veicoli antincendio, realmente efficienti e/o utilizzati, attualmente disponibili nel parco dei  veicoli  delle varie strutture esistenti  ( Protezione Civile – Calabria verde – etc)

 

   l’interrogante  inoltre  domanda

  • se non ritiene che sia urgente aprire da subito  – già nel prossimo ultimo Consiglio regionale – un dibattito onesto e trasparente  al fine di evitare     che necessità particolari o clientelari  o le contrapposizioni  ideologiche   ledano il bene comune , allo scopo di varare  un progetto complessivo di riqualificazione ambientale che salvaguardi l’eventuale mutamento significativo del paesaggio, l’habitat di specie animali  protette e di piante autoctone presenti nei vari contesti che per resilienza hanno la capacità di potersi rigenerare da sole nonostante abbiano subito danni dal fuoco degli incendi di questi giorni evitandone quindi il loro taglio;

 

  • elaborare un progetto di intervento immediato di riqualificazione ambientale e di prevenzione per eventuali danni ulteriori che potrebbero verificarsi a seguito di fenomeni atmosferici temporaleschi che andrebbero a favorire oggi con maggiore facilità  il fenomeno del dissesto idrogeologico;

 

  • promuovere azioni di riqualificazione ambientale che assicurino  la biodiversità nella fase di ripiantumazione  la salvaguardia delle  tipologie autoctone, preservandole dal  loro  eventuale taglio, grazie alla presenza di esperti botanici universitari di Scienze Agrarie di Reggio Calabria, che conoscono benissimo il nostro territorio, che possono indicare quali piante per loro  natura  risultino resilienti  al fuoco  anche una volta incendiate hanno la possibilità di rigenerarsi da sole;

 

 

  • redigere un piano veramente funzionale  di sorveglianza  H24 delle nostre aree boschive e montane    utilizzando al fine della ottimizzazione del servizio di sorveglianze soluzioni tecnologiche avanzate di controllo del territorio tenendo conto che, caldo a parte, il problema degli incendi è anche culturale e che attraverso la scuola e i mass media bisogna attivare messaggi educativi per tentare di debellare il fenomeno della piromania ;

 

  • prevedere con urgenza  un piano di ristori per i danneggiati dagli incendi e di risarcimento  a coloro che hanno a causa dei roghi subito perdite di vite umane;

 

 

  • ed infine un piano di emergenza che garantisca  la presenza di più uomini e mezzi, una flotta aerea antiincendio con basi operative dislocate in tutte le province della Regione Calabria.

 

  13 Agosto 2021                                                            

                                                                         Marcello Anastasi

 Consigliere Regionale della Calabria