Mammola, presentata la silloge poetica di Nando Scarmozzino “Incommensurabilmente”
“Incommensurabilmente” (Libritalia Net Edizioni) di Nando Scarmozzino è una silloge poetica che veicola un messaggio importantissimo: ” L’amore domina e agita tutte le cose e rappresenta il fondamento della rinascita e della riaffermazione del mondo e dell’Umanità”.
Una silloge, che ha riscosso un notevole successo di pubblico e di critica, più volte ristampata e presentata in più di 50 località del Sud, del Centro e del Nord Italia, in particolare all’Università degli Studi di Torino e di Cosenza
Una silloge, dove traspare fortemente, l’amore dell’autore verso la sua donna Ketty, prematuramente scomparsa.
Come si evince dal titolo, l’autore prova per la moglie un amore incommensurabile.
Una poesia quella di Scarmozzino vicina alla poetica di Ungaretti, Neruda e Montale.
Nando Scarmozzino è nato ad Acquaro in provincia di Vibo Valentia, laureato in lettere classiche, è stato docente di Italiano, Latino e Greco al Collegio “Mellerio-Rosmini” di Domodossola. Giornalista pubblicista, è stato, altresì, fino al 2017, Archivista Direttore Coordinatore presso l’Archivio di Stato di Vibo Valentia, curandone il servizio di Sala Studio
Nel 1978, ha pubblicato una silloge dal titolo: Il cielo, il mare, l’amore”, riscuotendo un grande successo.
Inoltre, Scarmozzino è autore di diverse opere, tutte apprezzate nel panorama culturale calabrese e nazionale.
Da diversi anni è Direttore Responsabile della Rivista “Rogerius”, semestrale, che si pubblica all’interno della Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro (VV).
Ebbene “Incommensurabilmente è stato presentato a Mammola presso il Salone Parrocchiale Casa Canonica.
Dopo i saluti del Presidente dell’Associazione Turistica Pro Loco di Mammola, Fuda Alessandro Nicodemo, che si è soffermato sull’importanza dell’evento; ha dialogato con l’autore la Scrittrice e Giornalista Caterina Sorbara.
L’evento è stato intervallato dalla lettura di alcune poesie presenti nell’opera, da parte della scrittrice Noemi Agostino.
Numeroso e qualificato il pubblico presente tra cui Don Antonio Mazzà.