Luciano DeCrescenzo il maestro di filosofia e ironia..
Le uniche capaci si nutrire la sete umana sul perché siamo nati.. per l’interpretazione della vita. Luciano DeCrescenzo oggi ci lascia, lui che ampiamente ha saputo destreggiarsi con la grazia, che solo un napoletano poteva avere, lasciandoci tanto. Che ha arricchito quel nostro patrimonio culturale fatto di arte, amore, terra, mare e arte dell’arrangiarsi autoderidendosi, per non prendersi troppo sul serio. Registra, ingegnere, scrittore, opinionista per Costanzo in “Bontà loro”. Da umanista colto ha portato la sapienza greca tra le mura domestiche. Al sapore surreale di “Così parlo Bellavista”, 1977. Con 600.000 copie vendute. Sua la regia di “Così parlò Bellavista”, 1984, seguito da “Il mistero di Bellavista”1985. Attore nel film “Il Pap’Occhio”, 1980 e in “FF.SS” regia di Arbore. E poi in “Sabato, domenica e lunedì” e poi “Francesca e Nunziata” di Lina Wertmuller. In “32 dicembre”, 1988, presenta a episodi, la relatività del tempo tratto dal suo: “I dialoghi di Bellavista”. Il 1995 vedrà ancora la sua regia con Isabella Rossellini e Teo Teocoli in “Croce e delizia”. Si allontanerà dal piccolo schermo e dalle scene culturali, dopo oltre 50 testi pubblicati, per i gravi problemi di salute.Se ne va un maestro rappresentante dei colori e dei sapori partenopei, di quella culla che è il mare nostrum, porto di storie, di arte e di saperi antichi.
Al.Tallarita