Locri caso Malasanità su ROMEO NICOLA, la Corte d’Appello di Reggio Calabria rigettala sospensiva chiesta dalla Asp reggina–quindi dopo la diffida scatta il precetto
“ILEGALI DELLA FAMIGLIA ROMEO CHIEDONO UN INCONTRO CONSPIRLIELONGO”Gli Avvocati della famiglia Romeo,dr. RobertoAbbruzzese del Foro di Roma e DomenicoOrlando di Locri,hanno chiestoun incontroin Regione al fine di porre rimedio alla vicenda di risarcimento spettante al giovaneNicolaRomeo di Locri.Infatti, è lui il vero beneficiario delle somme liquidate dal Tribunale di Locri,il quale oggi ha piùdi venti anni,e dopo tutto il tempo trascorso dal fatto illecito,ha diritto ad essere risarcito, curato con le migliori tecnologie esistenti,dovendo inoltre intraprenderedei viaggi della salute all’estero,perchéil suo diritto alla vita sièinterrotto piùdi venti anni fa,ed oggi piùche mai,intende recuperare tutto il tempo perduto,per ottenere anche un minimo di miglioramento delle sue condizioni di salute.Ciò, senza dimenticaredi tutti i sacrifici intrapresi dalla sua famiglia,per cercare di aiutarlo con tutti i mezzi possibili a disposizione,anche se purtroppo, i mezzi a disposizione erano minimi per i bisogni del piccolo Nicola.Quindi,chiedonodi dare corso alla Sentenza del Tribunale di Locri e di procedere alla liquidazione delle somme ivi contenute,considerando sicuramente l’aspetto giuridicodi ottemperare ad una Sentenza di condanna,ma nontralasciando di considerare anche l’aspetto umano celato dietro a tale Sentenza stessa.Una sentenza esecutiva, a tutt’oggi ignoratadalla ASP di Reggio Calabria, come volessero fare un ulteriore accanimento,incomprensibile,su una famiglia già provata da oltre 22anni di ingiustizie!I genitori dal canto loro, hanno già scritto invano diverse PEC ai vertici della ASP reggina, alla Regione ed al governo, e non per ultimo,al Prefetto di Reggio Calabriaaffinché potessero cogliere il grido di dolore di una famiglia perquestaennesima ingiustizia dopoanni di battaglie legali, di sacrificio e sofferenza di un nucleo familiare già sconvolto, a cui è stato rubato il futuro.Non si comprende questo silenzio assordante e vergognososia dellaASP, della Politica che delle Autorità informatecon Pec dalla famiglia Romeo ai vertici istituzionali e politici ad ogni livello.Non sono giunte risposte neancheall’interrogazione parlamentarea risposta scrittainoltrata dall’On Sapia al Ministro della salute ed al Ministro dell’interno.Quindi, pare che nessuno voglia scongiurare l’eventuale protrarsi di una situazione di inadempimento, che peraltroconfliggerebbe con l’impegno, finora profuso dallo Stato, a favore della legalità nella gestione delle Aziende del servizio sanitario regionale della Calabria.Certicheil Presidente f.f. On. Antonino Spirlì,il quale èsempre attento e sensibile ai temi del sociale e della famiglia,insieme al Commissario ad Acta Dr. Guido Longovoglianoconcedere un colloquio al fine di poter definire l’insorta questione in maniera civile, e scongiurare azioni eclatanti da partedeigenitori di Nicola,in quantosono pronti ad incatenarsi a oltranza.Cosimo Romeo