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L’obiettivo è comune: ma le modalità con cui ci si arriva devono necessariamente rispettare le normative!

Il “gruppo Sacal” incaricato a gestire una così delicata situazione di emergenza che ha coinvolto il mondo, dopo solo tre riunioni tenutesi in videoconferenza ha dimostrato poca responsabilità, scarsa conoscenza delle procedure da attuare, gestendo la trattativa in modo superficiale e approssimativo.
La distanza a cui fa riferimento il presidente della Sacal con le OO.SS. era inevitabile nel momento in cui il gruppo Sacal non ha inteso addivenire ad un accordo che tutelasse i lavoratori e l’azienda.
Sin dal primo incontro le OO.SS., appresa l’impossibilità manifestata dall’azienda di anticipare la CIGS ai dipendenti degli scali calabresi, si sono mostrate diffidenti nei confronti del gruppo Sacal manifestando le loro perplessità sulla mancanza di liquidità dichiarata che ha indirizzato inizialmente il sindacato verso una soluzione che potesse garantire il reddito ai lavoratori. Abbiamo assistito, da quel momento, nei vari incontri a un gioco al rilancio sulle mensilità da garantire ai lavoratori, ascoltando addirittura dalla stessa Sacal proposte di anticipo di mensilità con soldi degli stessi lavoratori, come ad esempio la quattordicesima, per poi, nientemeno, richiederli in restituzione nei mesi successivi. La nostra insistenza sull’anticipazione della CIGS mirata a garantire una continuità retributiva ai lavoratori, imposta peraltro dalla normativa in materia di ammortizzatori sociali, è stata utile per scoprire, nel prosieguo degli incontri, che Sacal non solo disponeva e dispone della liquidità necessaria per far fronte a tale esigenza, ma che addirittura è intenzione dell’azienda utilizzarla per attrarre i vettori.
Responsabilmente abbiamo tentato di riportare il gruppo Sacal verso una soluzione, attuata da tutte le aziende italiane del trasporto aereo, che potesse garantire il reddito ai lavoratori e il futuro dell’azienda rappresentando più volte che la procedura con pagamento diretto dell’INPS, posta da Sacal come condizione indiscutibile per addivenire ad un accordo, avrebbe comportato un probabile mancato accoglimento della CIGS da parte del Ministero del Lavoro subito dopo aver accertato dagli Enti preposti al controllo la disponibilità di liquidità nelle casse dell’azienda. Ci saremmo scontrati con un rischio di revoca di CIGS che non possiamo permetterci sia a tutela dei lavoratori ma anche dell’azienda.
L’ammortizzatore sociale attuabile nelle aziende del trasporto aereo, come prevedono le recenti circolari ministeriali, ancora oggi rimane quello della CIGS con anticipazione, ciò garantirà anche l’integrazione salariale del Fondo del Trasporto Aereo importante per i lavoratori, non attivabile invece con la cassa integrazione in deroga che in queste ore Sacal, attraverso Confindustria, sta tentando di attuare presso la Regione Calabria, dimostrando anche in questo caso la scarsa conoscenza delle procedure e delle normative poiché la CIGD è prevista solo per le aziende che non hanno altri ammortizzatori sociali da utilizzare e necessita, peraltro, anche di un accordo sindacale.
Forse non siamo stati abbastanza convincenti, pur avendo fornito al gruppo Sacal ogni possibile ragguaglio normativo, rendendoci anche disponibili a rivederci in caso di future necessità dell’azienda per trovare di comune accordo la soluzione migliore per tutti.
Il sindacato non accetta più alcun tipo di speculazione che possa essere rivolta nei confronti dei dipendenti e intende mettere fine alle provocazioni ricevute a mezzo stampa, che sottraggono il tempo necessario che dovrebbe, invece, essere impiegato per lavorare costantemente in favore della reale crescita del settore, con piani d’azione utili alla ripartenza prospettata al termine dell’emergenza sanitaria sorta.
Peraltro, proprio in queste ultime ore ci giunge una richiesta da parte del Dipartimento Lavoro della Regione Calabria con la richiesta di sottoscrizione verbale per la Cassa Integrazione Guadagni STRAORDINARIA disconoscendo che proprio la stessa SACAL ieri ha inviato una richiesta di Cassa Integrazione IN DEROGA a dimostrazione che nel Gruppo SACAL la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra.

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