Lippi: L’allenatore e’ un educatore deve essere autorevole

LIPPI: L’ALLENATORE E’ UN EDUCATORE, DEV’ESSERE AUTOREVOLE

 “L’allenatore è un educatore e dev’essere autorevole. Diventa un esempio e purtroppo, alcune volte, lo è in negativo. Certamente, se il giocatore sta attraversando un momento di particolare vulnerabilità psicologica, l’esempio negativo può fare dei danni”. Lo ha dichiarato Marcello Lippi, ex CT della Nazionale di calcio campione del mondo nel 2006, ai microfoni di Klaus Davi nel corso del programma KlausCondicio, online su YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=adh1aA9-fcA). “È capitato più di una volta, anche con i giocatori della nazionale che avevano dei problemi con gli allenatori delle loro squadre di club, che qualcuno mi venisse a trovare a Viareggio – ha aggiunto Lippi – mangiavamo insieme, chiacchieravamo e mi chiedevano qualche consiglio, è successo più di una volta”.

 

LIPPI: SPORT EDUCAZIONE ALLA LEGALITÁ

“Quando fai sport devi ‘combattere contro qualcuno’ e devi pensare di sconfiggere questo tuo avversario realmente con lealtà, rimanendo nella legalità. È questa la cosa veramente importante”. Lo ha dichiarato Marcello Lippi, ex CT della Nazionale di calcio campione del mondo nel 2006, ai microfoni di Klaus Davi nel corso del programma KlausCondicio, online su YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=adh1aA9-fcA). “Lo sport, soprattutto quello di squadra, ai giovanissimi dagli 8 ai 10 anni può insegnare a socializzare, a dare qualcosa agli altri ma anche a prendere qualcosa dagli altri. Ti insegna ad accettare la sconfitta non come una vergogna ma come un’occasione per imparare a migliorarsi per ripartire, può insegnare a progettare il futuro investendo in qualcosa che può anche non dare risultati immediati, ma può darteli nel tempo. Lo sport può insegnare una montagna di cose, vissuto veramente a qualsiasi livello; ti porta a considerare l’altro non come un nemico ma come un avversario da superare lealmente. E soprattutto insegna a noi stessi che non è perche fai sport allora sei al centro del mondo e ti credi di essere chissà chi, ma sei una parte di un gioco, un gioco grande, ricco e gratificante. Ecco cosa può fare lo sport per i giovani”, ha concluso Lippi.

 

LIPPI: NAZIONALE, DANNO ECONOMICO MANCATA QUALIFICAZIONE

“Un danno economico per la mancata qualificazione ai Mondiali c’è sicuramente. Andare ai mondiali significa indotto, significa partecipazione, viaggi di persone che vanno a seguire la nazionale, perciò il danno c’è. Quando noi vincemmo il mondiale dissero che c’era stato un aumento del PIL, evidentemente non partecipare causerà sicuramente una reazione negativa. Le vicende negative dell’ultimo periodo hanno fatto sì che si sia azzerato tutto e mi auguro che chi di dovere ricostruisca una governance che conosca il calcio, che capisca di calcio e che lavori nel calcio”. Lo ha dichiarato Marcello Lippi, ex CT della Nazionale di calcio campione del mondo nel 2006, ai microfoni di Klaus Davi nel corso del programma KlausCondicio, online su YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=adh1aA9-fcA). “La nazionale di calcio ha un futuro assolutamente roseo perché mai come in questo momento ci sono stati giovani calciatori bravi che giocano titolari nella loro squadra di serie A mentre qualche anno fa nessun giovane era titolare in serie A ma giocavano in serie C. Per le Under 21, 22 e 19 avevi giocatori di serie C, serie D, in questo periodo invece ci sono tanti giocatori dell’Atalanta, del Sassuolo che giocano titolari in serie A”, ha affermato Lippi.