Liceo Campanella: la letteratura attraversa i confini

Grazie alla preziosa collaborazione con il circolo culturale Rhegium Julii, la mattina di sabato 28 ottobre, nell’Aula Magna, gli studenti del Liceo “T. Campanella”, hanno avuto la possibilità di ascoltare l’autrice vienamita Nguyễn Phan Quế Mai. La scrittrice è stata introdotta dal professor Alessandro Albanese, affiancato da Sara Amaddeo della classe VB. Nina Verdirame, della classe VD, ha svolto il ruolo di interprete, l’ingegnere Vincenzo Filardo è stato presente in qualità di rappresentante del Rhegium Julii.

Nguyễn Phan Quế Mai si laurea in economia e amministrazione aziendale alla Monash University. In Vietnam contribuisce allo sviluppo sostenibile del suo Paese. Fonda Chắp Cánh Ước Mơ Volunteer Group, un gruppo di volontariato per sostenere i bambini malati di cancro. Nel 2021 entra a far parte dell’organizzazione no-profit Room to Read, promuovendo l’alfabetizzazione e l’accesso alle biblioteche scolastiche nelle aree più povere. È Peace Ambassador di PeaceTree Vietnam ed è ambasciatrice dell’organizzazione no-profit DVAN .

L’autrice si è soffermata sul valore letterario della sua lingua madre, in cui i segni diacritici hanno un valore essenziale, per questo motivo, nonostante l’operazione fosse rischiosa a livello editoriale, ha insistito per mantenerli all’interno del suo romanzo “Quando le montagne cantano”. Parallelamente ha sottolineato il valore dell’inglese, fondamentale per il processo di alfabetizzazione del suo Paese e ha ricordato come la conoscenza delle lingue sia uno strumento di apertura al mondo.

Su richiesta dell’alunna Sara Amaddeo, la scrittrice ha parlato del suo ultimo libro “Dust Child” che ha ispirato “Intersection”, una docu-serie, di cui è produttrice esecutiva. L’opera racconta le vite dei bambini di razza mista nati in Vietnam durante la guerra e ha vinto nel 2022 il Best Inspiration Film Award al festival di Cannes. Affascinata dalla Biblioteca Magistrale del Liceo Campanella Nguyễn Phan Quế Mai ha sottolineato come i libri siano uno strumento salvifico, il cui valore non deve mai essere dato per scontato.

In un momento storico travagliato come quello attuale, è necessario che gli intellettuali siano testimoni di un impegno politico e civile, paradigma per le nuove generazioni. Il mondo letterario è l’unico a non avere confini geopolitici e la cultura è la chiave per riflettere in modo consapevole sulla bellezza del mondo e sulla necessità di salvaguardare la nostra storia che non è nazionale, ma mondiale. Leggere per capire, per scendere in profondità, per creare relazioni tra culture.

[L’autrice con Alessandro Albanese, Vincenzo Filardo e le alunne Sara Amaddeo 5B, Nina Verdirame 5D e Veronica Milea 5F .jpeg]