Liberati i Pescatori di Mazzara. Ma la vergogna resta.. Di Al.Tallarita
La felicità per la liberazione dei 18 pescatori di Mazzara, non può però nascondere lo sconcerto di situazioni come questa. Che non dovrebbero accadere in Italia, se vi fosse una adeguata politica estera. Degna dei fasti del passato. Con acque che dovrebbero essere salvaguardate e presidiate per tempo. Che possano scongiurare rapimenti a scopo di ignobili ricatti. E inoltre dopo gli oboli che l’Italia versa. E non può celare una lentezza governativa spaventosa. Si ringraziano i servizi segreti dell’ Eni e l’intelligence esterna Aise e forse poi ..tutto il resto. Corpo diplomatico incluso… Eventualmente. Ma la questione è troppo grave per passare così. Nessuno dovrebbe sognarsi di poter sequestrare degli onesti lavoratori del mare, italiani, per ricattare il paese al fine di rilasciare terroristi. La politica estera italiana appare inesistente. Lasciata alla mercé di chi vuole lucrare e usare la pochezza governativa per attenere benefici di ogni sorta. 108 giorni e le famiglie al freddo a fare presidio a Roma. Che solo grazie all’attenzione di qualche partito di opposizione hanno ricevuto una tenda della Croce Rossa. E li hanno affiancati nei presidi. Unica felicità vera, su tale amara constatazione, il loro ritorno a casa e la pace ai familiari, che tra poche ore potranno riabbracciarli. Ma si evitino le passerelle, con Di Maio e Conte che volano a Bengasi, di gioia prenatalizia….perché ci sarebbe solo da vergognarsi.