L’evoluzione della politica e l’incredulità sinistra. Il Ponte per antonomasia, forse si forse no, si Farà
E’ finito il tempo delle parole e delle chiacchiere a buon mercato. Ora c’è un Governo, un Governo vero della Nazione e a guidarlo non è il solito personaggio di turno che deve tutelare interessi propri, di cordata o di parte. A guidare la Nazione, per la prima volta nella storia d’Italia, i cittadini, stanchi, delusi, annichiliti dalla inconcludenza della sinistra e da saltimbanchi stellati o meno, hanno deciso a suon di voti, nelle elezioni del settembre u.s., di puntare sul “sesso debole” chiamando a Palazzo Chigi una piccola, testarda, Grande Donna leader della Destra Sociale. Il Governo, questo Governo, dopo quasi un secolo di parole e chiacchiere a buon mercato, ha ritenuto di occuparsi sul serio dello sviluppo del Meridione riconoscendolo come “questione nazionale” e in questa direzione il Ponte, il Ponte sullo stretto di Messina, viene considerato opera prioritaria. Ormai, dopo le tante delusioni, solo in pochi avrebbero scommesso un soldo bucato sulla realizzazione dell’opera pubblica più importante e complessa di tutti i tempi ma con il nuovo Governo, ed il nuovo inquilino di Palazzo Chigi, le quotazione sono notevolmente lievitate. Il maggiore assertore per la realizzazione, chi l’avrebbe mai detto, è il leghista, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini che ha posto la questione, con forza, sul tavolo dell’Unione Europea facendo registrare in questi giorni l’apertura, molto significativa del Commissario europeo ai Trasporti Adina Valean. Questo significa che l’opera dovrebbe essere inserita all’interno della rete dei trasporti TEN-T e finanziata con i fondi europei. Forse la sinistra dovrebbe smetterla di fare il bastian contrario, solo per spirito di contraddizione, trascurando che l’eventuale realizzazione dell’opera oltre a portare sviluppo e occupazione, e Dio sa se ne abbiamo bisogno, metterebbe per la prima volta il Meridione d’Italia, da quando si è dato inizio alla Comunità Europea, al centro delle scelte continentali andando ad incidere enormemente, nel futuro, sulla centralità della Sicilia ma anche della Calabria nell’accresciuto ruolo del Mare nostrum.
Nicotera, 08.12.2022
Enzo Comerci