Lettera Aperta all’on. Boccia
Ho appreso dalla stampa che si vorrebbe procedere alla nomina di un coordinamento da affiancare al Commissario Regionale Graziano per la gestione dell’attività politica nella nostra Regione che sarà chiamata in autunno a rieleggere il Consiglio Regionale.
Premetto che il PD calabrese è isolato e sbeffeggiato e che questo è il tempo della responsabilità per rimuovere le cause che ci hanno costretto in questo degrado e che stanno alla base di tante sconfitte e fallimenti Quello che serve è rilanciare la funzione politica del partito nella nostra Regione.
Nessuna Panacea, ma un lavoro duro che deve condividere tutto il partito. Quello che non servono sono le scappatoie ed i raggiri , come la trovata dell’ennesimo coordinamento che segue l’ennesima sconfitta o fallimento. Cosa si vuole coordinare ? non c’è rimasto nulla ! Per quali finalità?
E’ chiaro che il rifacimento di un coordinamento nelle condizioni date produrrebbe un ulteriore danno perché sarebbe percepito come un altro atto di richiusura , utile agli stessi responsabili dei disastri che continuano a mantenere il partito in ostaggio, per continuare ad escluderne il corpo più vasto. Si tratta di quella parte che ha cercato di opporsi con ogni mezzo alle disastrose logiche discriminatorie , frutti della degenerazione correntizia , che ci hanno condotto al disastro.
Ho molto apprezzato la tua scelta di restituire lo strumento delle primarie per individuare i candidati a sindaci o a governatori, ritengo tuttavia che ciò se pur utile non sia sufficiente a risolvere i problemi del PD calabrese e quindi ad affrontare i drammatici problemi della nostra Regione. La gestione commissariale ha consentito, nella marginalizzazione della nostra realtà e delle sue vicissitudini , che si manifestasse il volto peggiore del correntismo, che ha determinato la rimozione stessa del Partito e della sua funzione politica. Qui il PD è stato semplicemente distrutto , altro che ZTL!
Il dramma si è protratto per troppo tempo. Il PD in Calabria è Commissariato da oltre due anni (dicembre 2018).
Un tempo enorme nel quale sono state collezionate clamorose sconfitte ed il partito è stato letteralmente svuotato di ogni occasione di confronto e di partecipazione.
Le elezioni regionali di gennaio 2020 hanno segnato una sconfitta senza precedenti ( oltre 30 punti di differenza tra la coalizione vincente di centro destra ed il centrosinistra guidato da Callipo, il PD ai minimi storici). Dopo appena 3/4 mesi dalle elezioni Callipo si è dimesso dal Consiglio Regionale, sbattendo la porta in faccia al PD che lo aveva candidato alla presidenza della Regione presentandolo come l’uomo del rinnovamento e del cambiamento della Calabria. Neanche una parola di commento da parte del Pd, nessuna valutazione e spiegazione è stata data ai calabresi su quanto si è verificato.
Una conduzione che nelle successive elezioni amministrative di settembre 2020 ha condotto ad altre significative sconfitte in molti centri grandi e piccoli. Emblematico quanto si è verificato a Crotone (storica roccaforte della sinistra) dove il PD non ha neanche partecipato alle elezioni perché non è stato in grado di presentare una lista. Il gruppo dirigente di quella città umiliato e lasciato solo, abbandonato sotto le macerie di una sconfitta storica che rimarrà scolpita nella memoria collettiva di questa terra.
Nessuna riflessione, riunione, valutazione è stata fatta su quanto si è verificato.Chi conosce la Calabria, la sua storia politica e sociale, le vicende politiche e dei gruppi dirigenti, dovrebbe sapere che alla base di questa grave curva negativa vi sono nodi politici senza affrontare i quali non si fa alcun passo avanti.
Pensare di perseverare nella linea della “indifferenza ” verso realtà importanti che hanno avuto un ruolo politico di primo piano nella vita della Regione è un errore grave che non solo continuerà a produrre danni e macerie ma ‘autorizza’ fino a giustificare allontanamenti dannosi e divaricazioni più profonde sul piano politico ed elettorale.
Mi domando e domando:
A chi giova tutto ciò? A quale disegno risponde?
Non certamente alla Calabria ed al suo futuro.
Non certamente ad un disegno di rilancio del PD e del centrosinistra.
D’altronde non si può pretendere di avere seguito e di allargare le basi del consenso su una linea chiaramente divisiva. Sulla linea già sperimentata e sonoramente sconfitta alla prova elettorale oltreché sul piano politico.
Sono in molti in Calabria, fuori e dentro il partito, ad interrogarsi sul perché il PD in questi anni di commissariamento ha continuato a non rispondere a questi interrogativi.
Ora ,con l’elezione di Letta a segretario del nostro partito si è aperta una fase nuova che può e deve rilanciare il PD politicamente ed elettoralmente come forza centrale di un alleanza larga riformista, civica e di sinistra. ho letto con attenzione i 21 punti proposti da Letta per rilanciare e indicare il modo di procedere del PD nell’immediato. Nei 21 punti c’è anche il vademecum per come procedere alla costruzione di un “Nuovo Centrosinistra” e quindi alla costruzione delle alleanze politiche ed elettorali. ” la nostra ambizione è essere il perno di un nuovo centrosinistra, aperto al dialogo e al lavoro su coalizioni e alleanze. Questo nuovo centrosinistra dovrà andare al confronto con il M5S. Dobbiamo essere progressisti nei valori, riformisti nel metodo, radicali nei comportamenti.” Se questo è il metodo che si deve prospettare anche in Calabria, sollevo alcune questioni di merito. In Calabria i Commissari, in questi mesi, hanno proceduto in maniera opposta a quella indicata da Letta. A livello regionale Graziano ha avviato un tavolo delle trattative privilegiando il rapporto con i Cinque Stelle e con le liste populiste di Tansi mettendosi nei fatti in una condizione di subalternità fino al punto di essere definiti come PD “il Partito della Torta” per giustificare il sostegno ad una candidatura come quella di De Magistris . A Cosenza, nella città di Giacomo Mancini, il Commissario Miccoli ha aperto un tavolo di trattative in cui erano presenti sigle vuote di reale rappresentatività presentate come movimenti civici ed in alcuni casi populisti senza neanche invitare, anzi escludendo forze come ad esempio Il PSI forse per la ragione che questo partito ha proposto una candidatura come quella dell’avvocato Caruso, professionista serio e stimato della città. Di Fronte ad errori così marchiani, consigliati ai commissari, da suggeritori locali interessati esclusivamente alla loro rielezione, diventa difficile costruire ed attuare la linea del segretario Letta. E’ necessario a questo punto rimuovere gli ostacoli che hanno portato il PD calabrese ad essere marginale nella vita politica della nostra regione e del centrosinistra. E’ necessario riavviare, essendo ormai posticipate all’autunno le elezioni regionali ed amministrative, il tavolo delle trattative secondo le indicazioni suggerite da Letta. Nel fare questo è necessario rimuovere gli ostacoli che hanno impedito al PD di svolgere un ruolo da protagonista. Altro che supportare con artati comitati, in piena continuità, l’iniziativa sin qui poco credibilmente svolta da Graziano e dalla sua ristretta cerchia. Serve una svolta vera. Non riaprire le trattative con gli stessi uomini, perché sarebbe improduttivo e poco credibile, per questo è necessario rimuovere i commissari e costruire con la tua presenza e partecipazione una fase nuova del PD calabrese che ci faccia tornare ad essere protagonisti e recuperare iscritti ed elettori dispersi in questi ultimi anni.
Bruno Villella
(già Coord Prov PD CS e Vice Segr Reg)