Lettera aperta al Presidente sui problemi degli Anziani in Calabria
Dal 23 novembre 2014, data della sua elezione, sono trascorsi ben 18 mesi.
Tempo più che sufficiente per rendersi conto delle condizioni della Calabria, di quali e quante difficoltà la popolazione calabrese fosse e continua ad essere costretta a subire. D’altra parte Lei proveniva, istituzionalmente, dalla provincia di maggior peso nel panorama calabrese. Molti mesi sono trascorsi ma i nostri rappresentati i pensionati e le pensionate, gli anziani e le anziani calabresi non hanno notato alcun cambiamento nella loro condizione di vita, nella qualità sociale del proprio territorio. Anzi al contrario registrano un forte peggioramento della propria condizione sia individuale che collettiva. Un completo diniego al cambiamento, la negazione delle loro istanze di esigibilità dei propri diritti, del rispetto della dignità di chi, dopo aver lavorato una vita, vorrebbe trascorrere gli anni della terza età in condizioni di decoro ed attivamente. Vogliamo pertanto rinnovarLe le istanze che da tempo stiamo provando a mettere al centro della discussione sperando che diventino impegni della Giunta Regionale e del suo Presidente auspicando, finalmente, un “Governo” più attento ed adeguato ai bisogni degli anziani.
Alcune indagini sugli anziani calabresi sottolineano quale condizione di maggiore problematicità tra gli ultra 65enni la paura di ammalarsi. Il 40% degli anziani rinuncia, addirittura, a curarsi. Non hanno i soldi per poter comprare le medicine e/o sottoporsi a visite ed indagini specialistiche. Poi qualcuno ci verrà a raccontare che in Calabria da tempo c’è il commissariamento che esiste il debito e tutte le restrizioni possibili. Ma una certezza emerge con continuità nelle gestioni politiche che si susseguono, da tempo, il mancato governo delle politiche sanitarie in Calabria, l’assenza totale della volontà di dare indirizzi ed iniziativa alle politiche sanitarie nella nostra regione. Questa assenza di indirizzi consente ai commissari di potersi muovere con larga autonomia. Ed ancora oggi ci viene voglia di chiedere che fine hanno fatto le “Case della Salute” ? E il finanziamento assegnato per la loro realizzazione? La medicina di territorio, i nuclei di cure primarie, l’H24 quale livello della approfondita discussione hanno raggiunto? Quali sono le azioni tese a ridurre i tempi delle liste di attesa per la specialistica? Quali azioni si sono sviluppate per contrastare il fenomeno della migrazione sanitaria? A proposito e la Telemedicina ? (cavallo di battaglia delle tante amministrazioni regionali). Poi ci si chiede del perché la mortalità tra gli anziani aumenta e la aspettativa di vita comincia a diminuire.D’altronde gli anziani, in Calabria, hanno anche tante difficoltà per potersi curare infatti la rinuncia parte dalla incapacità economica che già sul piano del benessere alimentare crea enormi difficoltà nella gestione della propria salute, passa poi per la rinuncia all’uso delle medicine ma approda anche nella impossibilità di potersi recare presso i centri dove viene praticata la medicina specialistica. Infatti i collegamenti della mobilità pubblica diventano sempre più carenti e costosi. Anzi a tal proposito dobbiamo sottolineare che finalmente si è proceduto a ricostituire la norma sulla gratuità del trasporto agli anziani ma, con scarse disponibilità economiche, peccato che la legge non sia esigibile perché non ha i finanziamenti opportuni. D’altra parte a questa logica ci siamo già abituati con la legge sulla non autosufficienza che ad inadeguatezza del finanziamento necessario ha fatto scuola. Comunque si prende atto che alla contrazione del Trasporto Pubblico Locale, parallelamente si muove anche la quasi totale assenza del trasporto nazionale a cui ci ha costretto la politica, in piena autonomia, delle Ferrovie dello Stato.
Gli anziani in Calabria sono la parte più consistente della nostra popolazione, che spesso vive nelle aree interne della nostra regione, subendo così il completo abbandono e tutte le difficoltà nel partecipare alla vita sociale, culturale ed attiva della nostra regione. Aree che vivono l’abbandono istituzionale: chiusura delle scuole, chiusura dei presidi delle forze dell’ordine, assenza di presenza adeguata di medicina di territorio, riduzione della presenza istituzionale comunale conseguente alle norme sulla parità dei bilanci. Queste condizioni hanno creato una condizione sociale non più adeguata e non garantiscono una sufficiente condizione di legalità nel territorio. Poi, in questo contesto, dobbiamo denunciare anche una strategia dell’abbandono degli uffici postali che, senza alcun contrasto della politica e delle istituzioni, continuano a chiudere e/o ridurre le presenze e le attività nei comuni sia dell’entroterra che delle aree marine. Ma come faranno i pensionati e le pensionate calabresi a poter riscuotere la propria pensione?
Presidente, Lei che viene da un comune interno e conosce bene le difficoltà si è posto questa domanda ? E, se è così, quali misure ha intrapreso e/o intende promuovere?????
D’altra parte la nostra è una regione che può fare a meno di tante cose. Ad esempio di un Piano Sociale Regionale oramai scaduto da anni e che, invece, necessiterebbe di essere adeguato, con urgenza, alle nuove normative intervenute.
Per i comportamenti che continuano a tenersi, può fare a meno della partecipazione al tavolo negoziale delle scriventi Organizzazioni dei Pensionati. Sempre la stessa logica di esclusione, che accompagna la politica governativa nel nostro paese da un po di tempo, come a Roma per le pensioni in Calabria per la riorganizzazione della Gestione dei Servizi Socio Assistenziali, materie trattate nella delibera 210 del 22 giugno 2016 e degli atti conseguenti preparati dall’Assessore Roccisano.
Gli anziani in Calabria sono abituati, ma non rassegnati, a non vedere rappresentati i propri bisogni. La spinta che ogni giorno ci viene dai pensionati e dalle pensionate negli ultimi anni ci ha ulteriormente motivato a dare battaglia, come abbiamo fatto per la gestione dei PAC misura anziani che, nel vedere la nostra Federazione Unitaria protagonista, ha evitato che si perdessero ingenti somme destinate ai bisogni dei più deboli che possono e debbono costituire capacità di promuovere lavoro, buon lavoro. Vorremmo però che, sebbene la Giunta Regionale non ne porti una responsabilità diretta, si promuovessero i tavoli negoziali necessari per il governo delle azioni previste e soprattutto trattandosi, queste, di risorse aggiuntive si definissero gli impegni della Regione Calabria rispetto alle somme ed alla gestione dell’ordinarietà dei servizi.Vorremmo sottolineare per ultimo, ma non ultima tra le questioni, della opportunità di aprire un confronto sul problema della casa. Le politiche di social housing devono tenere in forte considerazione che gli anziani vivono, in Calabria, condizioni abitative a rischio. Da quello sismico e di degrado territoriale a quello proprio abitativo rispetto alla sicurezza igienica e degli impianti non a norma. La povertà degli anziani sta aumentando e con esso il degrado delle proprie condizioni di vita. Risulta pertanto necessario ed improcrastinabile ragionare su interventi specifici dei problemi abitativi di una categoria sociale particolare: quella degli anziani. IOvviamente la “Povertà” per gli anziani assume un contesto che sul piano etico assume condizione urgente da essere affrontata.Su tutte queste questioni e su tante altre che dovrebbero essere rappresentate è urgente aprire una discussione che veda i soggetti della negoziazione sociale interessati ad affrontare i problemi e ricercare le soluzioni. Per tali ragioni ribadiamo la necessità di istituire un tavolo permanente che nell’immediato affronti le problematiche in una “Conferenza dei bisogni degli Anziani” in Calabria.La scrivente Federazione Unitaria dei Pensionati spera ancora che Lei voglia “Governare” un territorio che tra i suoi problemi ne presenta uno che rappresenta un debito morale per noi tutti quello dei “Bisogni degli Anziani in Calabria”.
Attendiamo fiduciosi che convochi il tavolo negoziale con la scrivente Federazione.
Federazione Unitaria Pensionati Calabria
SPI-CGIL FNP-CISL UILP-UIL
Vladimiro Sacco Cosimo Piscioneri Alfonso Cirasa