Lettera aperta al Partigiano Carlo Smuraglia, Presidente emerito Nazionale dell’Anpi
Da mesi noi sottoscritti, Partigiani e familiari di Partigiani, fondatori ed iscritti all’ANPI di Reggio Calabria, siamo costretti ad assistere ad uno spettacolo indecoroso ed indegno per una “tra le più grandi associazioni combattentistiche presenti e attive oggi nel Paese”, alla quale, a suo tempo (1945) , fu conferita la qualifica di ENTE MORALE, dopo circa un anno dalla sua costituzione.
Assistiamo sempre più stupiti e confusi ad attività mediatiche messe in campo da una c.d. “costituenda Sezione Ruggero CONDO’ ” (scriviamo in maiuscolo il cognome del partigiano nel pieno rispetto di quella che è stata la sua vita e la sua azione che ha consentito quella libertà di cui qualcuno adesso sta abusando).
Di questi giorni numerosi comunicati stampa, sempre della stessa costituenda sezione, che informano l’opinione pubblica delle iniziative in preparazione per i mesi estivi, preannunciando tra l’altro la giornata del tesseramento nella giornata del 12 giugno prossimo.
Noi tutti siamo a conoscenza che il 10 maggio scorso, con apposita nota a firma del Responsabile Organizzazione Nazionale ANPI, Carlo Ghezzi, sia “la struttura provinciale di Reggio Calabria che le sezioni di Taurianova, Siderno, Palmi e Polistena” sono state commissariate con la contemporanea sospensione del tesseramento. Un’azione ingiustificata ed inspiegabile giunta in modo sorprendente.
Signor Presidente, appena un mese fa abbiamo celebrato la ricorrenza del 25 Aprile, giornata di festa della Repubblica Italiana.
Una Repubblica nata dalle ceneri di una guerra assurda e catastrofica, una guerra considerata il più grande conflitto armato della storia, che costò a livello mondiale anni di distruzioni, sofferenze e massacri (indimenticabile l’OLOCAUSTO). Il nostro Paese, in particolare, a causa di una sciagurata alleanza del Governo fascista di Mussolini con i nazisti di Hitler, subì la tragica invasione tedesca, con tutte le conseguenze storicamente ben conosciute.
La Resistenza Partigiana che si formò dopo l’armistizio di Cassibile dell’8 settembre del 1943, in opposizione al nazifascismo, fu caratterizzata dall’impegno unitario di molteplici e a volte opposti schieramenti politici, tutti insieme riuniti nel CNL (Comitato di Liberazione Nazionale).
Elemento fondamentale di coesione tra i partigiani fu l’antifascismo, il rifiuto totale della disastrosa “guerra fascista” e delle dittature di Mussolini e di Hitler.
A Reggio Calabria, territorio in cui la mentalità fascista è storicamente radicata, e dove per 10 anni, grazie all’ANPI, si è riusciti a parlare di antifascismo nelle scuole e nelle istituzioni (sono tantissimi i Sindaci che dietro la bandiera dell’ANPI hanno onorato i monumenti dedicati ai partigiani), invece, per l’irresponsabilità dei dirigenti nazionali si rischia la fine di una esperienza e di una storia di straordinaria positività.
Signor Presidente, Le chiediamo di intervenire per salvaguardare la storia dell’ANPI, in particolare la storia dell’ANPI di Reggio Calabria che anche Lei ha contribuito a scrivere.
Signor Presidente, Le chiediamo di non rendere vano il mio sacrificio e quello dei partigiani nostri congiunti che siamo orgogliosi di ricordare e rappresentare.
FIRMATO
ALDO CHIANTELLA, PARTIGIANO FIERAMOSCA
MARIA GIGLIO, MOGLIE DI ALDO CHIANTELLA, PARTIGIANO FIERAMOSCA
PIETRO BRANCATISANO, FIGLIO DI PASQUALE, PARTIGIANO MALERBA
PAOLA RASO, NUORA DI PASQUALE BRANCATISANO, PARTIGIANO MALERBA
FRANCA MILAZZO, FIGLIA DI MICHELE, PARTIGIANO CATANIA
DOMENICO PENNA, GENERO DI MICHELE MILAZZO, PARTIGIANO CATANIA
FRANCO RUSSO E SERGI ANTONINO, NIPOTI DELLA PARTIGIANA GIUSEPPINA RUSSO, MOGLIE DI MARCO PERPIGLIA, PARTIGIANO PIETRO
ANTONIETTA SERGIO, NIPOTE DI FRANCO SERGIO, PARTIGIANO ALIOSCIA
ALDO POLISENA, NIPOTE DI FRANCO SERGIO, PARTIGIANO ALIOSCIA