L’ennesimo trionfo delle discariche in Calabria
Reggio Calabria, 21 maggio 2020 – Superiamo un’emergenza creando i presupposti per una nuova emergenza. L’ultima ordinanza notturna della Governatrice Santelli ricalca totalmente lo stile emergenziale degli ultimi due decenni occupandosi sostanzialmente di riaprire o di allargare le discariche calabresi, comprese quelle sequestrate dalle autorità giudiziarie e quelle mai bonificate, e chiedendo di aprirne di nuove nei territori di Corigliano-Rossano, Cosenza Nord, Siderno e S.Onofrio in provincia di Vibo Valentia. A questo si aggiunga il traffico di rifiuti verso la Puglia e così “abbiamo risolto l’emergenza”.
Ovviamente inutile dire che non solo così non si risolve nessuna emergenza ma anzi si creano i presupposti per ulteriori nuove emergenze, oltre a bypassare la volontà dei territori, delle amministrazioni locali e gli interventi della magistratura. Ritornano sulla scena discariche interessate in passato da eventi giudiziari come Castrolibero, Lamezia, Melicuccà; vecchi pallini della politica locale come Castrovillari e Cassano All’Ionio mentre si vogliono investire quasi 13 milioni di euro per il restyling del termovalorizzatore di Gioia Tauro. E laddove i comuni siano reticenti a rimettere in moto bombe sociali per il territorio intervengono i commissariamenti, come accaduto ad esempio per il comune di Castrolibero il cui sindaco aveva escluso categoricamente la riapertura poco più di una settimana fa. O come Cassano, dove da poco il comitato aveva ottenuto garanzie sulla IV e la V buca della discarica di La Selva. A conti fatti l’intera ordinanza prevede ampliamenti e conferimenti da qui al termine previsto per qualcosa come 600mila metri cubi di rifiuti. In un sistema che era già al collasso, in territori stremati, con produzioni agricole minacciate e il diritto alla salute pesantemente compromesso.
Fa sorridere che nell’ordinanza si trovi la crisi Covid-19 fra i motivi, dato che negli ultimi venti anni si è operato allo stesso modo anche in assenza di misteriosi virus. E fa ancora più sorridere il passaggio secondo il quale tutto questo è finalizzato “all’economia circolare con discarica zero”. Un po’ come organizzare pranzi per combattere la fame nel mondo. E non dobbiamo dimenticare le sanzioni che ci piovono addosso dall’Unione Europea per le 22 discariche non ancora bonificate che permangono sul territorio regionale e che stanno costando milioni di euro ai cittadini, che già devono pagare la Tari e ottenere in cambio emergenze.
La verità è che siamo di fronte all’ennesimo scempio ambientale frutto di una mancanza di strategia. La logica è sempre la stessa: si producono rifiuti e a qualche parte bisogna metterli. L’idea di produrne di meno o di differenziarli in maggior numero non è mai stata presa in considerazione, sarebbe controproducente ai fini del sistema discariche. DemA Calabria è al fianco di tutte le comunità che vedranno per l’ennesima volta messo in pericolo il proprio territorio; invitiamo i sindaci, i comitati, le organizzazioni e le forze politiche a farsi sentire e a non sottostare a logiche obsolete, vecchi modus operandi, sfregi al territorio.