Legnano (MI), bimba autistica di origine calabrese indesiderata dai compagni
8 APRILE 2016 – “C’è qualcosa di inquietante nella vicenda riguardante la bambina autistica, di origini calabresi, rifiutata dai compagni di classe di una scuola media di Legnano (MI) per il viaggio d’istruzione a Mauthausen, in Austria, che va al di la delle responsabilità oggettive dei tredicenni coinvolti, ossia il cinismo e lo sprezzo quali sintomi di mancanza di educazione verso i più deboli. Ciò non può che essere ascrivibile alla stessa scuola, alla famiglia e alle pratiche ludiche ormai consistenti in videogiochi dove vince la forza, la sopraffazione del più debole e la determinazione priva di scrupoli”: è l’analisi del sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, che non lascia spazio ad attenuanti di sorta.
“Quanto accaduto – spiega il sociologo – deve farci riflettere sull’impellenza di intervenire con dosi massicce di educazione civica, di educazione ai media, perché è la diseducazione nei due rami a determinare un’adolescenza che si spinge fino al rifiuto di ciò che non è “forte”, di ciò che non può competere a parità di armi e può dare solo fastidio”.
Un plauso il presidente dell’Osservatorio rivolge: “Al ministro Stefania Giannini, che ha sospeso la gita ed ha inviato ispettori a fare luce su qualcosa che, qualora disvelasse complicità di taluni docenti, assumerebbe contorni disdicevoli ed inquietanti. L’esperienza – conclude Marziale – mi ha insegnato che laddove ci sono bambini “cattivi” dietro ci sono sempre adulti pessimi, con ciò non intendo assolutamente accusare niente e nessuno preventivamente, ma da sociologo raccolgo il dato statistico in mio possesso e tiro le somme”.