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Le verità indicibili sulle cause dell’operazione militare Russa in Ucraina e la scellerata politica del Governo Italiano

“Una guerra nel cuore dell’Europa”, “La guerra silenziosa nel cuore dell’Europa”  erano due dei titoli dei numerosi incontri che come Cantiere Laboratorio, dal 2014, abbiamo organizzato per denunciare l’aggressione militare dell’Ucraina alle  Repubbliche del Donbass divenute indipendenti a seguito di un democratico e plebiscitario referendum popolare.
1 milione e mezzo di profughi che nessuno ha visto e documentato (se non qualcuno), non ci sono stati telegiornali e collegamenti h24 che catturavano il volto dei bimbi sfollati o le famiglie che scappavano per mettersi in salvo.
Ma, soprattutto, l’Italia, l’Europa ed il mondo non hanno visto i 15 mila morti, i brandelli dei bimbi uccisi negli asili, nelle scuole, dai bombardamenti ucraini sulla popolazione civile, oltre a stupri e violenze di ogni genere. Una guerra che dura da 8 anni ma che, stranamente, nessuno ha visto.

Gli avvenimenti militari in corso tra Russia ed Ucraina hanno origini storiche lontane ma incancrenite negli ultimi anni e sono figli del 2014, del golpe in Ucraina pagato dagli Stati Uniti, della persecuzione alle popolazioni dell’Ucraina Orientale solo perché di religione ortodossa, di etnia e lingua russa.
Quanto sta accadendo ha delle cause alle quali purtroppo, in una visione unilaterale della stampa e tv occidentali, non si fa cenno.
Ignorate le centinaia di provocazioni della NATO alla Russia nel corso degli anni; il venir meno agli impegni di non spostarsi più ad Est degli anni ’90; quanto veniva sancito e non mantenuto il 6 marzo 1991 a Bonn nel verbale che i rappresentanti di USA, Francia, Inghilterra e Germania hanno siglato: “Non intendiamo far avanzare l’Alleanza Atlantica oltre l’Oder. E pertanto non possiamo concedere alla Polonia o ad altre nazioni dell’Europa centrale e orientale la possibilità di aderirvi”.
L’ultimo trentennio ha dimostrato come la NATO abbia installato basi missilistiche in più Paesi confinanti la Russia, venendo meno a quanto sottoscritto.

Oggi assistiamo con rammarico alle notizie che i mass media quotidianamente ci danno in pasto senza tregua, con le menzogne spacciate per verità, con inviati allineati oppure epurati: una clinica pediatrica bombardata dai russi che in realtà era stata sgomberata giorni prima e divenuta postazione militare; un teatro bombardato, sempre dai russi, con circa 400 civili morti tra cui donne e bambini, salvo poi scoprire che era tutto falso; le forze russe sono state accusate di avere al seguito un forno crematorio mobile, ma in realtà si tratta di un video postato su YouTube nel 2013 da un’azienda di smaltimento di rifiuti; ma le false informazioni hanno già fatto il giro del mondo e l’opinione pubblica le ha già assimilate come sacrosante verità.
Poco importa se la stesso ONU dichiara che l’esercito russo palesemente sta facendo ogni sforzo per limitare le vittime civili, perché ci sono cose che non si possono dire senza essere accusati di essere filo-Putin.
Documenti che dimostrano come il primo di marzo c.m. l’esercito ucraino aveva predisposto l’invasione dei territori della Crimea e del Donbass; le prove schiaccianti in mano ai russi che dimostrano la partecipazione degli USA allo sviluppo di componenti di armi biologiche in Ucraina; i conti miliardari del Presidente Zelensky nei paradisi fiscali; gli affari con Hunter, figlio del Presidente USA Joe Biden, che in una visita in Ucraina fa sollevare dal suo incarico il Procuratore Generale Viktor Shokin che indagava proprio sul figlio e sui suoi sporchi affari; e che dire delle milizie neonaziste che hanno massacrato il Donbass, che sono state addestrare dagli Stati Uniti, dove i loro capi con la croce uncinata periodicamente andavano a fare convegni?
Zelensky e la sua vice dicono che non ci sono nazisti in Ucraina, il Paese dove un francobollo ha celebrato il centenario di Stefan Bandera, collaborazionista ucraino di Adolf Hitler: negano persino l’ovvio!
E poi il ridicolo che sa di odio e russofobia: gli atleti russi e bielorussi sono stati esclusi dalle Paralimpiadi ed hanno squalificato una quercia russa dal concorso “Albero europeo dell’anno”, mentre c’è chi vorrebbe vietare la lettera Zeta perché riconducibile all’operazione militare russa.

Sanzioni, più sanzioni ed ancora sanzioni alla Russia, armi ed ancora armi all’Ucraina. Così quanti hanno sempre predicato la pace sono diventati tutti guerrafondai, 35 miliardi di euro per spese militari sono un insulto ai bisogni degli italiani. Queste tragiche vicende dimostrano come l’Europa sia caduta nel tranello dell’America che ha aizzato ed alimentato il tutto per propri interessi economici commerciali. Si resta perplessi, ma non sorpresi, nel vedere come un’Europa senza più identità, sia in balia ed esegua gli ordini degli Stati Uniti e di Joe Biden, un Presidente con seri problemi cognitivi, seguito a ruota da un banchiere americano che abusivamente è Presidente del Consiglio, perché nessuno lo ha mai eletto, coadiuvato da un sedicente Ministro degli Esteri, il quale dovrebbe seguire lezioni di storia e di geografia, oltre che di educazione.

Grazie a loro e a quanti in modo servile siedono nel Parlamento italiano, con poche e coraggiose eccezioni, siamo, di fatto, co-belligeranti contro la Federazione Russa. Le scellerate prese di posizione del Governo Italiano e l’illusione di mettere in ginocchio Vladimir Putin metteranno in ginocchio solo la nostra economia e i nostri interessi vitali che ci legavano alla Russia da rapporti economici e commerciali, nonché di plurisecolare amicizia.

Vittorio Gigliotti
Presidente di Cantiere Laboratorio