Le strutture psichiatriche reggine scioperano mentre dalla Regione tanto fumo e niente arrosto
Una buona partecipazione allo sciopero odierno quella dei lavoratori delle strutture psichiatriche, nonostante piante organiche che già a stento riescono a garantire i servizi minimi essenziali. È anche questa la fotografia di un sistema ormai prossimo al collasso.
Una giornata di sciopero che segue anche le roboanti dichiarazioni del Presidente della Regione e Commissario alla Sanità Roberto Occhiuto in merito alla riorganizzazione della Rete territoriale e ospedaliera, presentata come un grande successo: nuovi posti letto, nuove strutture, nuovi ospedali, hub, spoke e via dicendo… Un atto atteso da tempo dai lavoratori delle strutture psichiatriche, dopo che Asp e Regione avevano promesso loro che questa riorganizzazione avrebbe portato a un ampliamento dei posti letto, permettendo così l’accreditamento di tutte le strutture nate sin dalla fine degli anni ’80 e che da allora si prendono cura di questo delicatissimo servizio.
Ma una prima lettura di questo documento ha rappresentato una doccia gelata per le speranze di questi lavoratori: i posti letto destinati all’assistenza residenziale psichiatrica nella nostra regione sono 623, di cui 174 quelli previsti per l’ASP 5 di Reggio Calabria. Il fabbisogno contemplato nella precedente rete territoriale, quella definita nel 2020, prevedeva 653 posti letto complessivi, di cui 182 per il reggino.
Altro che ampliamento quindi, ma una fredda applicazione di un indice che assegna 4 posti letto ogni 10mila abitanti.
Eppure lo stesso documento regionale riporta due dati da far accapponare la pelle e che dovrebbero far riflettere su quale sia l’importanza che le varie istituzioni danno a questa problematica.
Il primo è che la prevalenza annuale dei disturbi mentali nella popolazione italiana è di circa l’8% (dati del Ministero della Salute). E questo valore, come ricorda l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) è in costante aumento.
Il secondo è che nel 2019 il ricorso a ricovero fuori regione si è reso necessario per circa 900 pazienti psichiatrici: un numero abnorme, di molto superiore allo stesso fabbisogno previsto dalla Regione, che ci dice che non basterebbe neanche raddoppiarli questi posti letto.
Durante il presidio di oggi a Piazza Italia sono stati sollecitati sia il sindaco f.f. della città Brunetti che il Capo di Gabinetto del Prefetto dr.Oteri nel cercare di coinvolgere i consiglieri regionali del reggino e sostenere la proposta emendativa avanzata da USB e CooLap nei giorni scorsi. L’approvazione di questa proposta permetterebbe in tempi rapidi di sbloccare i ricoveri, togliendo così ogni alibi a chi si trincera dietro quelle leggi che non permettono di assistere i pazienti psichiatrici nella loro terra ma consentono però di spedirli lontani come pacchi raddoppiando gli esborsi per la collettività.
Agli stessi è stato ribadito che i tempi ormai sono diventati sempre più stretti e si rischia non solo di perdere decine e decine di posti di lavoro, ma di gettare nel caos anche i pazienti delle strutture e le loro famiglie.
Lo stato di agitazione del personale proseguirà con ancor più determinazione, pronti a nuove mobilitazioni.
Reggio Calabria, 14 luglio 2023
USB Reggio Calabria
CooLaP