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L’Associazione “Città degli Ulivi” esprime rammarico per il mancato svolgimento della Conferenza dei Sindaci dell’ASP, dichiarata deserta per mancanza di numero legale

 

I Sindaci avrebbero voluto esporre serenamente la propria posizione in merito all’Atto aziendale predisposto dall’ASP ed auspicavano l’avvio di un confronto costruttivo, senza alcuna posizione pregiudiziale verso l’attuale gestione commissariale che anzi si apprezza e si ringrazia per l’impegno messo in campo.

“Città degli Ulivi” ha garantito la presenza di un’ampia rappresentanza al fine di consentire un proficuo svolgimento dei lavori e conferma la piena disponibilità ad incontri che possano servire a costruire percorsi condivisi con l’unico obiettivo di offrire servizi sanitari di livello ai calabresi tutti.

A tal fine è utile rammentare che i Sindaci avevano massicciamente presenziato alla manifestazione di Roma per chiedere al governo che, in materia di politica sanitaria, la Calabria sia destinataria di una diversa e maggiore attenzione.

Di seguito il testo del documento predisposto dall’Assemblea dei Sindaci che sarebbe stato illustrato in sede di Conferenza dei Sindaci:

 

“I Sindaci del Distretto Tirrenico della “Città degli Ulivi”, riunitesi in assemblea in data 3 Giugno 2021, presso il Comune di Cinquefrondi, hanno esaminato e discusso l’atto aziendale ricevuto in pari data. Dopo un ampio ed articolato dibattito e dopo aver stigmatizzato il brevissimo lasso di tempo messo loro a disposizione (meno di 24 ore dalla Conferenza dei Sindaci) per esaminare l’atto aziendale ed esprimere il loro parere, seppur non vincolante, evidenziano quanto segue:

L’atto aziendale appare come una mera descrizione scolastica della sanità che riguarda un territorio che però non è il nostro. Non c’è nessun legame tra il suo contenuto, la proposta formulata e le reali esigenze sanitarie della popolazione della Città Metropolitana.

Mancano i dati statistici necessari per la formulazione di un progetto sanitario concreto che parte dal basso e che quindi tenga conto delle reali esigenze sanitarie del territorio della Città Metropolitana e delle altre province calabresi dentro un quadro generale che abbia una visione strategica generale della sanità calabrese.

Infatti non c’è l’obiettivo di uniformare nel tempo il raggiungimento del traguardo del rapporto posti letto popolazione nel rispetto del D.M. 2 Aprile 2015 n. 70 che prevede 3,43 posti letto ogni mille abitanti di cui 2,78 per acuti e 0,65 per post acuti.

  • Distretto Tirrenico. Presidio Ospedaliero di Polistena e Gioia Tauro: Sulla carta abbiamo solo 198 posti letto previsti nel Presidio Ospedaliero di Polistena e i 65 posti previsti, sempre solo sulla carta, presso il Presidio Ospedaliero di Gioia Tauro, per un totale di 263 posti letto a fronte di una popolazione, al 1° Gennaio del 2020, di 148.027 abitanti e quindi di 503 posti letto previsti dalla legge nazionale e cioè con una offerta sanitaria che prevede la non realizzazione di 240 posti letto sul territorio della “Città degli Ulivi”.
  • Distretto Locride. Presidio Ospedaliero di Locri. Sulla carta abbiamo 276 posti letto contro i 402 posti letto previsti per una popolazione di 118.180 abitanti con una carenza di 126 posti letto.
  • Distretto Magna Grecia. Presidio Ospedaliero di Melito Porto Salvo: anche qui, sulla carta abbiamo 102 posti letto contro i 150 posti letto previsti per una popolazione di 44.129 abitanti con una carenza di 48 posti letto.
  • Distretto Reggio Calabria. Non abbiamo dati da esaminare.
  • L’Atto Aziendale non dice nulla sul “Piano di fabbisogno del personale”, né tantomeno se ci sono le risorse economiche per indire i concorsi e assumere tutto il personale medico e paramedico necessario e a tempo indeterminato, nonché i tempi certi per la sua realizzazione.
  • Non abbiamo dati statistici sugli interventi sanitari eseguiti nel territorio e nei singoli distretti.
  • Non si parla di liste di attese e, quindi, non abbiamo dati significativi sui tempi di attesa e sulle reali esigenze della nostra popolazione sanitaria.
  • Non conosciamo i dati della nostra emigrazione sanitaria presso le altre provincie e fuori del territorio calabrese. Non sappiamo per quali patologie e per quali problematiche i nostri concittadini sono costretti ad emigrare per avere il diritto alla salute e alla cura.
  • Non conosciamo i dati statistici e i parametri che ci fanno capire qual’è il reale fabbisogno sanitario della nostra popolazione.
  • Non c’è traccia su come si intendono utilizzare i soldi del “Recovery Plan” destinati alla Calabria.

L’Atto aziendale non fa nessuna analisi critica della situazione reale in cui versa la sanità in tutti i distretti della Città Metropolitana, ne indica i tempi, le modalità e gli atti amministrativi necessari per proporre una offerta sanitaria ragionevole e credibile per venire incontro al reale bisogno sanitario dell’intera nostra popolazione.

Per questo motivo l’Assemblea dei Sindaci dell’Area Tirrenica della “Città degli Ulivi”, pur nella consapevolezza che il suddetto parere non è vincolante, esprime parere negativo”.

 

IL PRESIDENTE   DEL COMITATO DIRETTIVO                                       IL PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA

                        Francesco Cosentino                                                                     Giuseppe Zampogna