Lamezia, nota Stampa comitato idea scuola
Si avvicina la fine dell’anno scolastico ed è tempo di bilanci. Certamente, senza pericolo di essere smentiti, è stato l’anno più difficile e complicato che la scuola italiana abbia attraversato negli ultimi decenni.
Si è partiti da settembre quando con protervia e presunzione si affermava che per garantire la sicurezza nelle scuole sarebbero stati sufficienti i banchi monoposto e il distanziamento di 1 metro, per poi fare subito marcia indietro e imporre anche l’utilizzo della mascherina in classe, per proseguire con un continuo ed estenuante alternarsi di aperture e chiusure.
Certamente un grande plauso ed apprezzamento deve essere espresso nei confronti di chi è stato in prima linea a combattere a mani nude: dai dirigenti scolastici di fatto abbandonati a sè stessi dalle istituzioni che avrebbero dovuto garantire la sicurezza nelle scuole, ai docenti che come sempre hanno messo in campo tutta la loro professionalità ma soprattutto umanità per essere di concreto aiuto per gli studenti, a tutto il personale amministrativo e ai collaboratori scolastici che con grande spirito di servizio e umanità hanno svolto un ruolo di ausilio fondamentale.
Come genitori avvertiamo il bisogno di esprimere un grandissimo: GRAZIE!!!!
Non altrettanto possiamo dire per quanto riguarda le Istituzioni che non sono state mai all’altezza di fornire risposte adeguate alla situazione.
A partire dall’ASP, e in particolare dal Dipartimento di Prevenzione, che avrebbe dovuto rappresentare il baluardo e il punto di riferimento per i cittadini e che invece è stato il vero anello debole della questione “scuola”.
Sia ben chiaro, questo duro atto di accusa non è rivolto al personale in servizio che certamente ha buttato il cuore oltre l’ostacolo lavorando anche oltre l’orario di servizio, ma è rivolto all’Istituzione che non è stata in grado di aumentare il personale e soprattutto non è riuscita a garantire i pilastri della “scuola sicura”: tamponi rapidi, tracciamento, tempestività nelle risposte.
Sono tanti gli episodi accaduti nel corso dell’anno per elencarli tutti, ma come non ricordare quelli più significativi: dal famoso e reciproco balletto dello scaricabarile con Mascaro, alla posta certificata non funzionante per 4 giorni a causa del mancato pagamento del canone, alla posta certificata non ricevuta perchè la casella di posta era piena, ai tamponi rapidi esauriti con conseguente obbligo delle scuole di acquistarli per conto proprio.
Cosa dire poi del Comune di Lamezia Terme? Dall’approccio superficiale e di sottovalutazione del problema da parte di Mascaro si è passati a quello rigidamente burocratico dei commissari.
In nessun caso il Comune ha posto in essere misure di contenimento del contagio, lasciando che gli eventi accadessero: i dati sono sotto gli occhi di tutti con numeri impressionanti che hanno colpito la città e le scuole soprattutto con la seconda e terza ondata.
Incredibile poi che a distanza di oltre un mese dall’incontro in presenza, nonostante le successive istanze di accesso civico, ad oggi l’amministrazione Comunale non abbia ancora dato e fornito i dati che sono stati richiesti sui contagi nelle scuole.
Ma oggi sentiamo soprattutto il bisogno di lanciare un appello a chi rappresenta il Comune: non si stia con le mani in mano e non si aspetti settembre, ma si avvii al più presto una seria attività di programmazione dell’inizio del nuovo anno scolastico.
Se vanno eseguiti interventi strutturali per adeguare le aule si facciano subito e non durante l’anno scolastico come tristemente accaduto l’anno scorso.
Abbiamo ancora impresse le facce sconsolate e rassegnate dei dirigenti scolastici che nell’ultima riunione di aprile hanno dovuto amaramente ricordare ad ASP e Comune che gli impegni assunti all’inizio dell’anno scolastico, su una sorta di protocollo di procedure da attivare per ogni caso specifico di contagio (alunno, genitore, parente, contatto stretto etc) e situazione potenzialmente pericolosa (legata soprattutto alle positività riscontrate con tampone presso laboratorio privato), non fossero stati rispettati.
Di certo i nostri figli, che sono i veri grandi eroi di questa vicenda per aver saputo affrontare ogni situazione sempre con grande spirito di adattamento non comune a questa età, non meritano che a settembre si torni punto e daccapo.
Pertanto, senza indugio e senza perdere un giorno, l’amministrazione comunale metta intorno a un tavolo tutte le parti e inizi a programmare il nuovo anno scolastico 2021/2022 con una “scuola in sicurezza”.