Lamezia, Gianturco sulla crisi di maggioranza: “C’era una volta la politica…”

Lamezia, 07 apr – “Un tempo anche a Lamezia esisteva la Politica e, attraverso un’opera di mediazione e partecipazione, riusciva a risolvere tutti i dissidi interni. Ora, invece, in consiglio comunale, assistiamo ad un pericoloso braccio di ferro che rischia di avere un perdente certo, la città”. A dichiararlo è Mimmo Gianturco, capogruppo di Lamezia Prima Di Tutto che attraverso una lettera aperta analizza le dinamiche interne alla maggioranza che sostiene il sindaco Mascaro e i dissidi con ben 6 consiglieri comunali.

“Cari amici lametini, è difficile da crederci – afferma Gianturco – ma vi assicuro che c’è stato un tempo dove anche nella Città di Lamezia Terme è esistita la Politica, quella con la ‘P’ maiuscola, che con consapevolezza, costanza e determinazione guidava i processi amministrativi e politici dei territori, riusciva a dare risposte ai tanti bisogni dei lametini e anteponeva gli interessi pubblici a quelli di parte e che, attraverso un’opera di confronto, mediazione e partecipazione, riusciva a risolvere tutti i dissidi interni, creava sinergia e unità d’intenti e, soprattutto, rispettava la volontà popolare e i suoi rappresentanti democraticamente eletti, distribuendo ai vari raggruppamenti, in maniera sensata, incarichi politici e di governo”.

“È stato un tempo lontano, mi rendo conto – sottolinea – certamente differente dal periodo in cui viviamo adesso, dove chi viene eletto sindaco, grazie soprattutto al supporto dei vari candidati al consiglio comunale, pretende di governare da solo e senza la politica, distribuisce incarichi politici di governo soltanto a figure tecniche e che addirittura, in molti casi, non lo hanno neanche sostenuto elettoralmente il progetto elettorale e forse hanno votato anche i suoi avversari, probabilmente per fuggire dalle responsabilità previste dal Testo Unico degli Enti Locali e limitare l’azione di parte dell’opposizione. Si tratta quasi di un rifiuto della politica, un tentativo di emarginarla, soffocarne la vivacità e la rappresentatività, salvo poi chiedere, in alcune determinate occasioni, supporto e candidatura nei vari enti istituzionali”

“Quando c’era la Politica – continua Gianturco – si effettuavano continue verifiche di tenuta della maggioranza, i risultati ottenuti annualmente e, se i risultati tardavano ad arrivare, si considerava anche l’ipotesi di fornire alla cittadinanza una nuova squadra di governo, più determinata, risolutiva, capace di fornire maggiori risposte alle esigenze delle famiglie e delle imprese. Ora invece, chi governa, non accetta le regole della Politica né tantomeno le critiche interne che spesso sono state fattore di crescita. È ciò che sta accadendo nella nostra Città, dove ben sei consiglieri comunali di maggioranza sono esplicitamente in dissenso nei confronti del sindaco, provocando una spaccatura all’interno dell’amministrazione comunale, assentandosi addirittura anche nei vari consigli comunali mandando il proprio sindaco in minoranza”.

“Ci troviamo ad essere amministrati da un sindaco – evidenzia Gianturco – che non intende dialogare con parte della propria maggioranza, li tiene relegati in un angolo senza un chiaro motivo. Probabilmente anche i dissidenti – evidenzia Gianturco – peccano di comunicazione, dovrebbero spiegare politicamente alla città cosa sta succedendo, il perché di questo strappo istituzionale, quali sono le loro considerazione sui risultati raggiunti, le proposte e loro legittime rivendicazioni senza acuire il pericoloso braccio di ferro a cui tutti stiamo assistendo. In questo momento storico, dove la città si trova a dover gestire importanti finanziamenti PNRR, che potrebbero cambiare il volto ed il futuro del territorio, tutti siamo chiamati alla responsabilità. Se nessuno delle due parti in causa ha la volontà di ricucire lo strappo politico ed istituzionale – conclude – allora se ne prenda atto, firmiamo una mozione di sfiducia e torniamo subito al voto, restituiamo la parola ai cittadini, che meritano di certo una migliore amministrazione comunale poiché, se si dovesse continuare così, al di là di chi vincerà fra i contendenti, ci sarà un unico perdente, ossia la Città di Lamezia Terme”.