Lamezia, compie 100 anni nonna Caterina Mazzei
Un secolo di storia, è questo che da ieri può ufficialmente dichiarare di aver vissuto la nonna Caterina Mazzei. Nata il 3/12/1919 nel centro storico di Sambiase, nel quartiere Miraglia; continuò poi l’infanzia nelle campagne fra Sambiase e Gizzeria, laddove sorgeva una pigna che portava per l’appunto il nome della famiglia.
Coniugata con Giovanni Mazzei, storico esponente del PRI lametino (scomparso nel ‘98), insieme vissero una vita di semplicità, umiltà e amore, conoscendo sia i drammi della Seconda Guerra Mondiale e del conseguente sfollamento, che gli anni pacifici e operosi del dopoguerra.
Cento come gli anni, le candeline da soffiare. Cento anni vissuti da moglie esemplare ed innamorata, da madre premurosa e sensibile, sempre pronta a coprire le marachelle di figli e nipoti e a consolarli durante i momenti più bui. Anni di lavoro e abnegazione verso la famiglia, anni difficili di un tempo lontano, nel quale il pane si faceva in casa e i panni si lavavano al fiume. Anni in cui molti furono i sacrifici ma tante le gioie.
Un secolo di storia che non ha intaccato la bellezza dei suoi occhi verdi: così teneri e delicati da rendere dolci anche i rimproveri. Occhi che hanno conosciuto lacrime di dolore ma che ancora sanno commuoversi per i traguardi di figli e nipoti. Occhi che brillano come stelle quando la mente ritorna ai ricordi lontani.
Una vita, quella di Caterina Mazzei, contraddistinta da un’incondizionata bontà, che le consente tuttora di pronunciare esclusivamente parole d’amore a chiunque la incontri.
L’amore è una costante nella vita di nonna Caterina, prova ne sono gli otto figli e i loro coniugi, i 21 nipoti e i rispettivi compagni, i 21 bisnipoti, i due trisnipoti, che l’hanno calorosamente abbracciata per questo importante augurio.
Un augurio che l’intera comunità lametina riserva alla ‘zza Catarnuzza, vera memoria storica di un tempo che ormai non c’è più, testimone vivente delle antiche tradizioni.
Un secolo di storia di Sambiase, di Lamezia, racchiuso nella figura di una donna ancora capace di insegnare con la genuinità di un sorriso l’importanza del ricordo e dell’amore.