Lamezia, Azione identitaria interviene sulla nomina dei vertici sacal
In merito alla nomina del nuovo Cda della Sacal, la società che è chiamata a gestire l’intero sistema aeroportuale calabrese, noi di Azione Identitaria ci sentiamo di porre serie riflessioni diverse rispetto a quelle fin qui troppo scontante di altri partiti ed esponenti politici che non sono andati oltre i consueti e doverosi plausi.
A seguito dell’inchiesta “Eumenidi” la nostra posizione e proposta è stata quella di un commissariamento di Sacal, non fosse altro per mettere ordine all’interno della stessa società con una chiara operazione di trasparenza amministrativa.
La scelta del governatore Oliverio di proporre alla presidenza un uomo come il Prefetto De Felice, persona che conosce perfettamente il territorio e specie quello lametino, può anche essere interpretata come un netto segnale di rottura con il passato che, a detta di cronache giudiziarie, inchieste (vedi Perseo) e dichiarazioni di collaboratori di giustizia, parla di una Sacal infiltrata pericolosamente dalla ndrangheta che ne ha controllato gestione, appalti ed assunzioni.
Proprio riguardo a quest’ultimo punto auspichiamo che il lavoro, che non sarà sicuramente facile, del neo presidente De Felice sia principalmente indirizzato nello stroncare quella fitta rete di rapporti tra ndrangheta ed alcuni apparati politici che sul territorio si sono spesso mimetizzati e sono penetrati nei gangli delle istituzioni e, come in questo caso, in società importanti come la Sacal, ne hanno condizionato sia l’operato che la scelta dei collaboratori selezionandoli non in base alle competenze ed alla meritocrazia ma solo a seconda delle sponsorizzazioni politiche che questi avevano alle spalle.
Tutta una gestione che ha messo in chiaro pericolo l’andamento della società di gestione aeroportuale che negli anni ha, in parte, fatto vedere in superficie queste storture con Bilanci spesso “ballerini”, causati (come si evince dall’ultimo scandalo) in buona parte da sperpero di denaro pubblico da parte di soci ed affini.
Chiediamo al Prefetto De Felice di passare al setaccio, come primo atto al momento dell’insediamento, tutti gli appalti sottoscritti dalla precedente gestione.
Chiediamo, altresi,’ che si controllino criteri e credenziali che hanno portato la Sacal a vincere il bando ENAC per la gestione trentennale (quindi non provvisoria come sbandierato) degli altri due aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, considerando che proprio a Crotone per tale evento (la partecipazione al bando), la ormai ex società di gestione del Sant’Anna, SAGAS, presentò un ricorso al Tar ottenendo la sospensione dello stesso bando poichè il Tribunale amministrativo regionale, nello scorso gennaio, ravvisò una violazione dei principi di concorrenza in quanto emerse un criterio di preferenza assoluta a discapito di altri criteri e di valutazioni di merito tecnico.
Ricordiamo, inoltre, che a seguito di detta sentenza tutte le autorità politico-istituzionali si sono prontamente prodigate perché la stessa fosse sospesa, giustificando tale premura per abbreviare i tempi di riavvio delle attività sullo scalo crotonese che, ad oggi, risulta chiuso completamente dall’1 novembre 2016 e per la cui riapertura non si intravedono oggettivi programmi se non fatue e poco credibili promesse.
Riteniamo che un uomo di Stato come il Prefetto De Felice possa e debba muoversi in tale direzione, non perdendo ovviamente di vista il quadro generale di gestione prossima di Sacal, presentando il prima possibile, attraverso il nuovo Cda, un Piano industriale che sia condiviso e strategico e che porti a migliorare i servizi e l’offerta sul trasporto aereo in Calabria.
Città come Reggio Calabria e, soprattutto, Crotone attendono con apprensione poichè ci sono posti di lavoro da tutelare ed altre importanti infrastrutture da realizzare, come l’aerostazione di Lamezia Terme .
Quello che Azione Identitaria auspica è che il nuovo corso veda accanto alla trasparenza anche l’efficienza e la lungimiranza di chi gestirà il tutto e qui un ruolo importante dovrebbe rivestirlo la città di Lamezia Terme, che è socio di maggioranza pubblica, per cercare di creare un indotto finalmente utile a tutto il territorio , perché è inammissibile che città come Lamezia, che gode di una posizione geografica importante e con bellezze naturali e paesaggistiche notevoli (avendo accanto un aeroporto internazionale, non riesca a trarne profitto), o Reggio Calabria e Crotone, che avrebbero da offrire importanti sbocchi economici legati al settore turistico, debbano essere penalizzate per favorire interessi egoistici ed individuali.
PAOLA TURTORO
Portavoce regionale AZIONE IDENTITARIA CALABRIA