“La voce della gente :dal Leone alato marciano ai Quattro Mori di Sardegna, da nord a sud il richiamo a Pontida”
“La voce della gente: il richiamo a Pontida”
A Pontida si riparte dalle radici per costruire il futuro. È un Ritorno al futuro partendo dalla cultura delle origini. ‘ La migliore di sempre’ dichiara Matteo Salvini perché oggi la Lega rappresenta l’Italia. Isole nord e sud, rappresenta gli italiani, quelli che si sentono non rappresentati dalla classe politica. Come quella che ha governato negli ultimi anni in Italia, prima dell’esperienza del contratto M5S- Lega, che ha messo vicino due partiti, come abbiamo visto completamente diversi. L’Italia ha bisogno di una voce, con cui esprimersi, e questa voce la ritrova nel partito di Salvini. E la dispiega in quello che viene definito: populismo ingiustamente intesa come se fosse una parola estranea al popolo stesso e alla cultura pop. E allora dovremmo negare anche la bellezza di Andy Warhol! E come ovvio non possiamo farlo e così come non possiamo neanche negare la forza e la purezza del popolo. Che deve esprimersi, guidato da una classe dirigente atta a fare il meglio per il paese che rappresenta. Costituendo un futuro sano, che porti lavoro, che affronti, regoli e disciplini l’immigrazione. L’incontro con l’altro, in una nuova realtà liquida, perché se ci sono regole e disciplina, nel rispetto della cultura delle origini, di linguaggi differenti, che si uniscono nel rispetto reciproco, tutto diventa più semplice. All’interno di una vita sociale possibile per ogni cittadino. Ma se una nazione viene svenduta, a poteri e necessità internazionali, è molto più complesso. Da Pontida si riparte dunque tra migliaia di persone dove il leone alato marciano incontra i quattro mori sardi. E’ un viaggio enorme tra i volti della gente quella che finalmente vuole stare dentro alla politica. Che non si chiama più fuori, non delega più alla casta, che si lega alle poltrone dei palazzi lasciando le briciole delle brioche al popolo, per governare. Oggi la gente vuole dire la sua e a Pontida lo ha gridato forte.
Al. Tallarita