La vita e l’opera di Diego Carpitella etnomusicologo
Martedì 30 novembre si è tenuto a Reggio Calabria l’incontro pubblico dedicato alla vita e all’opera di Diego Carpitella, etnomusicologo, organizzato dal Circolo Culturale Apodiafazzi di Reggio Calabria in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma. L’incontro è stato il primo di una serie di iniziative volte a far conoscere l’intellettuale reggino fondatore della moderna etnomusicologia e titolare dal 1976 della prima cattedra istituita dal prestigioso Ateneo romano.
La circostanza è stata l’occasione per annunciare la conclusione positiva dell’iter per l’intitolazione, all’illustre calabrese, del prolungamento della via Fiume, tratto fra via Udine e via Reggio Campi e del giardino adiacente, avvenuta in seguito all’istanza avanzata dal Presidente del Circolo Culturale Apodiafazzi, Carmelo Nucera alla Commissione Toponomastica nel 2019, in vista della imminente ricorrenza del 30° anniversario dalla morte dello studioso avvenuta a Roma il 7 agosto 1990. Il giardino Carpitella vuole essere uno spazio “aperto” per promuovere eventi culturali e musicali che ripercorrano gli interessi scientifici e gli indirizzi di ricerca dello studioso.
Carpitella è nato a Reggio Calabria il 12 giugno 1924, dove ha vissuto fino all’età di 13 anni: qui è stato avviato agli studi di pianoforte. Successivamente con la famiglia si è trasferito a Roma. Negli anni Cinquanta è ritornato in Calabria per svolgere attività di ricerca, con Ernesto De Martino, con Alan Lomax e con diversi altri studiosi, in diverse località fra cui Carfizzi, Demetrio Corone, Lungro, Bagnara, Cardeto, Scilla. Il lamento funebre, il tarantismo salentino, i canti e le musiche strumentali agropastorali sono stati oggetto delle sue ricerche, con la produzione di oltre un migliaio di registrazioni. Egli ha svelato per la prima volta agli ambienti colti, non solo italiani, l’enorme quantità di stili, pratiche e repertori musicali dell’Italia contadina e pastorale, evidenziando il valore di un mondo che fino agli anni Cinquanta non aveva avuto alcun riconoscimento nella cultura italiana.
L’incontro è stato introdotto dal presidente del Circolo Apodiafazzi, Carmelo Nucera, cui sono seguiti i saluti di Domenico Cappellano, Presidente della Commissione Toponomastica del Comune di Reggio Calabria, e di Daniela Geria, professoressa del Conservatorio di Musica Francesco Cilea di Reggio Calabria.
La vita e l’opera di Diego Carpitella sono state analiticamente illustrate e commentate da Francesco Giannattasio e da Giovanni Giurati, professori ordinari di Etnomusicologia, eredi della Cattedra di Carpitella presso l’Università Sapienza di Roma: i due interventi che hanno tracciato un quadro completo e articolato del profilo dello studioso, dei suoi molteplici interessi e indirizzi di studio, delle sue attività scientifiche, del suo ruolo didattico, del suo contributo di intellettuale alla vita culturale italiana.
Nella ricostruzione e nel racconto della figura di Carpitella si è aggiunto l’intervento di Luigi M. Lombardi Satriani, già professore ordinario di Antropologia culturale presso l’Università Sapienza di Roma, che ha approfondito alcuni tratti e ricordato diversi specifici episodi, significativi dello spessore umano e professionale dell’etnomusicologo.
L’incontro si è concluso con la proiezione del film di Diego Carpitella Calabria: zampogna/chitarra battente, realizzato dallo studioso nel 1982, con riprese effettuate a Bova Marina: il film è stato presentato Roberta Tucci, docente della Scuola di specializzazione in beni demoetnoantropologici dell’Università Sapienza di Roma.
All’iniziativa ha partecipato la famiglia di Diego Carpitella, con la moglie Stefania e le due figlie Sara e Valentina; hanno aderito inoltre ex allievi, collaboratori, amici, fra cui Giorgio Adamo che ha inviato un caloroso messaggio di saluto. Alla famiglia Carpitella il Circolo culturale Apodiafazzi ha manifestato il suo auspicio per un incontro a Reggio Calabria, nelle prossime iniziative che saranno programmate nel giardino Diego Carpitella.