LA SETE DI POTERE DI SALVINI HA UCCISO LE SPERANZE DEI MERIDIONALI
Con la crisi di governo innescata dalla Lega si può dire addio alle vertenze che, di concerto con altri colleghi, stavo affrontando e risolvendo nel sud Italia, un lavoro meticoloso, durato 14 mesi, che avrebbe garantito a migliaia di lavoratori l’agognato posto di lavoro a tempo indeterminato.
Le questioni per cui mi sono battuto sono a tutti note, quella relativa agli Lsu/Lpu, ai discontinui dei vigili del fuoco, ai tirocinanti degli enti pubblici, alle infrastrutture stradali.
Già da tempo avevo avviato una proficua interlocuzione con i ministeri competenti, che avrebbe potuto portare entro dicembre – data dell’approvazione della legge di Bilancio – alla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili ed a un percorso di inserimento al lavoro per i discontinui dei vigili del fuoco e dei tirocinanti. Risultati conseguibili malgrado l’ostracismo evidente della Lega, sempre lesta a bocciare i provvedimenti che andavano a favore delle suddette categorie. Ma, come è noto, Matteo Salvini, per sete di potere, ha voluto anteporre gli interessi del proprio partito a quelli degli italiani, interrompendo anzitempo l’esperienza di governo e vanificando così gli sforzi fatti.
In tema di infrastrutture, invece, con il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, avevo già abbozzato una serie di interventi per la rete stradale calabrese (il successo della “Joppolo-Coccorino” è stato solo un antipasto): c’erano in ballo, infatti, diversi progetti per la messa in sicurezza delle strade dell’Alto e del Basso Mesima e del litorale costiero (nella provincia vibonese) nonché lo sblocco di un finanziamento di 20 milioni di euro per il porto di Vibo Marina fermo da anni alla Regione Calabria a causa della mancanza, udite udite, di un conto corrente!!!
Questi, sono solo alcuni dei progetti che da qui a dicembre avremmo potuto approvare e che ora difficilmente vedranno la luce grazie all’irresponsabile mossa dello “stratega” padano, il cui interesse per gli italiani non ha mai, invero, valicato la linea Gotica, al di sotto dell’Emilia Romagna. La reintroduzione delle “gabbie salariali”, bloccata dal M5s, è solo l’ultima genialata, in ordine di tempo, a danno dei dipendenti pubblici meridionali, partorita dalla Lega.
A questo punto mi auguro che gli italiani del Sud sappiano trarre le giuste conclusioni da quanto successo, capendo una volte per tutte, che il Meridione per alcuni è sempre stato considerato nient’altro che un serbatoio di voti utile a fare gli interessi del Nord.