La Sanita’ reggina e’ nel mirino della magistratura e nel disservizio piu’ completo!

AL COMMISSARIO per la sanità della Calabria, dottor Saverio Cotticelli diciamo che il tempo è scaduto.

Potere al popolo di Reggio Calabria si dice molto preoccupata per lo stato di malessere profondo in cui versano i servizi sanitari nell’ambito della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

I provvedimenti della magistratura reggina inquietano non poco i cittadini che desiderano di poter accedere ai servizi sanitari di qualità, anche quelli erogati dalle strutture private.

Si è di fronte ad una realtà che dimostra illegalità e speculazioni sulla pelle dei bisognosi di assistenza, in generale, e, particolarmente, in un settore delicato e importante come quello delle erogazioni sanitarie alla collettività territoriale che soffre cronicamente per la cattiva qualità dei servizi o, addirittura, in tanti casi per la mancata erogazione degli stessi.

La realtà con la quale siamo chiamati a confrontarci è di una gravità assoluta e non è più procrastinabile.

Non si può accettare come normale amministrazione il fatto che in meno due mesi, da dicembre ad oggi, la magistratura reggina abbia operato ben tre interventi sanzionatori.

Difatti, il 22 dicembre scorso, i carabinieri del Nas di Reggio Calabria hanno sequestrato otto poliambulatori medici specialistici, che si trovano in città. I provvedimenti sono stati emessi perché è stato accertato che le strutture erano state attivate in assenza della prescritta autorizzazione sanitaria al funzionamento. Il complesso delle strutture ha valore di circa 5 milioni di euro.

Un mese dopo, il 9 febbraio, sempre ad opera dei NAS, a conclusione di un’altra indagine nell’ambito di prestazioni sanitarie, a Reggio Calabria hanno sequestrato una struttura polispecialistica che operava nel settore della chirurgia plastica estetica e di otorino laringoiatria. I militari hanno documentato che la struttura, dove venivano eseguiti interventi chirurgici estetici e di liposuzione, era stata avviata senza le necessarie autorizzazioni.

Oggi, dulcis in fundo, sempre a Reggio, il sequestro della casa famiglia “La margherita” per persone anziane.

La struttura residenziale per anziani era totalmente abusiva. La magistratura ha provveduto ad emettere il dispositivo preventivo di sequestro, dopo l’ispezione eseguita, su delega della Procura della Repubblica, dalla Guardia di Finanza.

Le indagini svolte hanno evidenziato che la nota “casa famiglia” per anziani esercitava abusivamente l’attività in mancanza di qualsiasi autorizzazione sanitaria e amministrativa.

In questo quadro di disorientamento totale, per chi ha bisogno di servizi sanitari certi e di qualità, diventa sempre più faticoso anche il calvario per i malati sottoposti a ossigeno terapia e per i loro familiari. Infatti, le nuove linee guida, in vigore dal 1 febbraio di quest’anno, impongono un appesantimento dei passaggi procedurali rispetto a prima. Per evadere le richieste di ossigeno terapeutico a domicilio, necessità un ulteriore andirivieni con prescrizione medica presso la farmacia che stabilirà a quale ditta rivolgersi per la fornitura finale al paziente, con questo nuovo passaggio la farmacia ci guadagnerà circa 5 euro a ricetta (alla faccia del risparmio!), appesantendo così la spesa sanitaria regionale complessiva, creando una disfunzione nel servizio che prima avveniva semplicemente esibendo il piano terapeutico.

Potere al popolo di Reggio Calabria denuncia l’estrema gravità di questa situazione poiché gli “affaristi” abusano di persone estremamente bisognose di cura, infatti, nella cosiddetta “casa famiglia” erano ricoverati infatti 17 persone anziane che oggi si trovano a pagare lo scotto di gente avida e senza scrupoli e sono sballottate in una via crucis come pacchi postali.

Potere al popolo di Reggio Calabria, di fronte a questo accelerarsi di fatti così gravi di malasanità e mala-amministrazione dei servizi che riguardano la salute pubblica, fa appello al nuovo Commissario alla Sanità a prendere provvedimenti esaustivi che possano prevenire il proliferare di strutture sanitarie che hanno come principale obiettivo quello di “mungere” le risorse pubbliche e non già di offrire prestazioni di qualità. Invita fortemente il Commissario a mettere veramente al centro della sua attività la salute pubblica intesa come “bene comune” senza attardarsi a tergiversare solo sul piano di rientro economico che non è quello che risponde alla richiesta di una sanità di qualità.

Potere al popolo di Reggio Calabria