La Regione stanzia ingenti risorse destinate alla riorganizzazione del servizio idrico integrato.
L’attuale Giunta Regionale, fin dal suo insediamento, ha dato un significativo impulso al processo di riorganizzazione del servizio idrico integrato, che registrava una situazione di stallo fin dall’approvazione della legge regionale 34/2010. Con quel provvedimento, l’amministrazione Scopelliti aveva cancellato gli ATO provinciali disegnando un ambito unico coincidente con l’intero territorio regionale nel cui contesto organizzare il servizio. Da allora, però, nessun passo avanti era stato fatto: né per l’approvazione della necessaria legge di settore, né in termini di contributi ai Comuni per il segmento del ciclo attivo dell’acqua (nonostante le reti distributive calabresi registrino perdite superiori al 60%).
Con l’attuale amministrazione regionale l’atteggiamento è cambiato. È stata approvata la legge regionale 18/2017: un provvedimento che rivoluziona l’organizzazione del settore individuando nell’Autorità Idrica della Calabria, soggetto rappresentativo dei comuni, l’ente cui compete l’organizzazione e la gestione del servizio idrico.
Con il Patto per lo sviluppo della Calabria – nel 2016 prima e da ultimo nel mese di gennaio 2018 – sono state allocate significative risorse per adeguare importanti adduttori regionali nonché le reti comunali limitando, conseguentemente, le perdite idriche.
Per quanto riguarda le condotte adduttrici, sono stati finanziati interventi decisivi sull’acquedotto Abatemarco, per un valore di 10 M€ e per la risoluzione delle criticità della città di Catanzaro con ulteriori 16,5 M€. Per entrambi gli schemi idrici, le competenti Prefetture hanno sollecitato nel 2017 urgenti misure per la risoluzione delle criticità esistenti.
Sull’Abatemarco, si interverrà sulla condotta principale con i lavori di sistemazione della galleria di valico della Mula e la messa a sistema di tutto lo schema idrico, oltre all’ingegnerizzazione delle reti per tutti i comuni serviti dall’Acquedotto.
Con riferimento alla città di Catanzaro, sono stati finanziati 3,790 M€ per la messa in sicurezza delle vasche di modulazione di Magisano; 2,687 M€ per la riattivazione del campo pozzi Alli Nord, che rappresenta un approvvigionamento alternativo nel caso di rottura della condotta principale; 6,0 M€ per la condotta principale che dalle vasche di Magisano arrivano all’impianto di potabilizzazione di Santa Domenica e 4,0 M€ per la frazione di Catanzaro Lido.
Per quanto riguarda, invece, le reti distributive comunali si è intervenuti sull’ingegnerizzazione delle reti idriche urbane. Sulla scia di quanto fatto per i Comuni Capoluogo, che registrano lavori in avanzamento (Reggio Calabria e Cosenza), contratti stipulati (Catanzaro) e/o stipulandi (Vibo e Crotone), si è intervenuti sulle reti dei centri superiori a 5.000 abitanti, che presentano i maggiori volumi di risorsa idrica persa fino alla copertura del 50% dell’intera popolazione regionale (volumi accertati dall’ISTAT nel 2011, ultimo dato disponibile al momento della redazione dello studio di fattibilità nel 2013).
I Comuni interessati sono stati informati la scorsa settimana con una nota a firma dell’assessore alle infrastrutture Roberto Musmanno e del dirigente generale Domenico Pallaria.
Si tratta di interventi che contemplano sia lo studio delle reti di distribuzione idrica urbana sia le conseguenti lavorazioni di carattere strutturale (riparazione delle perdite individuate e distrettualizzazione delle reti).
Sarà svolta anche una attività di censimento delle utenze che consentirà di incidere sulla quota di perdite amministrative, con l’individuazione delle utenze abusive, l’installazione di nuovi contatori o la sostituzione di quelli non funzionanti.
Gli interventi saranno attuati dal settore regionale competente in stretto coordinamento con i Comuni interessati.
L’investimento complessivo, tenuto conto dei ribassi conseguiti sui comuni capoluogo (finanziati su fondi POR Calabria 2014-2020) e della rimodulazione ultima del Patto per la Calabria, ammonta a 95,043 M€.
I Comuni interessati sono:
Provincia di Cosenza: comuni di Corigliano Calabro, Rende, Rossano, Castrovillari, Acri, Cassano all’Ionio, San Giovanni in Fiore, Amantea, Cetraro, Scalea, Paola, Montalto Uffugo, Bisignano, Castrolibero, Luzzi, Crosia.
Nella Provincia di Cosenza sono interessati inoltre tutti i Comuni serviti dall’acquedotto Abatemarco, in virtù di uno specifico protocollo sottoscritto con la Prefettura di Cosenza.
Provincia di Catanzaro: comuni di Lamezia Terme, Sellia Marina, Soverato, Borgia;
Provincia di Crotone: comuni di Cirò Marina e Isola Capo Rizzuto;
Provincia di Reggio Calabria: comuni di Taurianova, Siderno, Palmi, Gioia Tauro, Villa San Giovanni e Rosarno
Provincia di Vibo Valentia: comuni di Tropea, Pizzo, Nicotera, Mileto, Serra San Bruno, Filadelfia, Ricadi e Rombiolo.
Inoltre, l’Amministrazione regionale intende procedere alla ricerca perdite su tutto il territorio regionale, avvalendosi di tecnologie satellitari, i cui tempi di restituzione (verifica e localizzazione fisica) sono particolarmente brevi (circa 8 mesi). L’obiettivo è fornire l’esatta localizzazione delle perdite di rete e, conseguentemente, mettere tutti i Comuni calabresi (e la SoRiCal per quanto riguarda la grande adduzione) nelle condizioni di intervenire con riparazioni puntuali e mirate. L’investimento complessivo è di 12,917 M€. f.d.