La Regione in campo a sostegno degli allevatori. A disposizione 15 milioni di euro: bandi in preinformazione entro il 20 giugno
Una dotazione finanziaria complessiva di 15 milioni di euro nel quinquennio 2023-2027, con bandi in pre-informazione già prima del 20 giugno, per tutelare le razze in estinzione e arginare la portata dei danni derivanti dal diffondersi di tubercolosi bovina e brucellosi.
È questo il cuore del piano messo in campo dalla Regione a sostegno degli allevatori calabresi, su impulso della presidenza della Giunta regionale e dell’assessorato all’Agricoltura.
Gli interventi pianificati, in continuità con la programmazione 2014-2022, riguarderanno, anzitutto, gli allevamenti di razze (come ad esempio la vacca podolica, la capra rustica, il suino nero, la capra nicastrese e quella aspromontana) tipiche dell’appennino meridionale e connaturate alla storia della Calabria, di estremo pregio ed a rischio di estinzione. Per esse, già dal 2022, con apposita delibera di Giunta, si è dato il via ad una procedura che grazie al lavoro di Commissioni tecnico-scientifiche composte da esperti della Regione, dell’Arsac e delle tre università calabresi, ha portato all’istituzione del registro regionale della biodiversità, che al momento contiene 9 specie vegetali e 4 animali (podolica, capra dell’Aspromonte, suino nero, capra nicastrese).
Nello specifico, attraverso il bando da 10 milioni a valere sul Csr Calabria 2023-2027 (2 milioni per ogni annualità), che sarà pubblicato in preinformazione entro il 20 giugno prossimo, verrà riconosciuto un contributo agli allevatori impegnati a mantenere in allevamento razze che rappresentano un tratto identitario delle zone interne del Meridione.
Entro lo stesso termine, con una copertura quinquennale pari a 5 milioni, uno per ogni annualità, vedrà la luce il bando per l’indennizzo agli agricoltori danneggiati da tubercolosi bovina e brucellosi.
In particolare l’Asp di Crotone, di concerto con il Dipartimento Agricoltura e con quello della Salute, ha predisposto un piano straordinario che si estenderà per tutto il 2024 e nel 2025, attraverso misure specifiche e con la collaborazione dei professionisti coinvolti nell’attività di controllo e contrasto alla diffusione delle due epizoozie, causa di danni nei settori della produzione di carni, latte e derivati: attualmente, agli allevatori destinatari di ordinanza di abbattimento da parte della competente Asp viene già riconosciuto un indennizzo, stabilito con decreto del Ministro della Salute, che è tuttavia notevolmente inferiore al valore di mercato dei capi abbattuti.
Il bando regionale consentirà invece di riconoscere, sotto forma di aiuto comunitario, la differenza di costo rispetto al valore di mercato, esclusivamente in favore di chi provvederà a riacquistare i capi per la ricostituzione del patrimonio zootecnico.