La proposta del consigliere Caputo sulle professioni ordinistiche diventa legge regionale

Dopo essere stata approvata prima dalla Commissione Sanità e Lavoro e poi dalla Commissione Bilancio è diventata legge, in data 25 giugno 2021, la proposta del consigliere regionale, Pierluigi Caputo, sulle misure urgenti in tema di equo compenso per la tutela delle professioni ordinistiche regionali.

La legge, che parte da una modifica e da un’integrazione dell’atto legislativo regionale 25 del 2018 interviene su tutte le professioni, regolamentate dagli ordini, per disciplinare i rapporti tra professionisti e committenza privata e pubblica, evitando a sua volta fenomeni di evasione fiscale e di concorrenza sleale.

La proposta di modifica della legge, del consigliere Caputo nasce dall’urgenza di sciogliere due nodi fondamentali.

Il primo riguarda, la presentazione da parte del professionista dell’istanza alla pubblica amministrazione con il rilascio dell’atto autorizzativo con l’attestazione del pagamento avvenuto; quest’ultima disposizione, in particolare, risulta non essere in linea con la normativa statale in materia di interventi di ristrutturazione edilizia in ambito di efficienza energetica/sismica, (superbonus, ecobonus, sismabonus) che prevede una procedura ad hoc, che demanda invece il pagamento del professionista, nel caso di cessione del credito a terzi, ad una fase successiva rispetto al deposito del progetto presso la piattaforma SUE.

Il secondo nodo che la nuova legge ha sciolto riguarda la regolamentazione delle parcelle dei professionisti secondo un principio di equo compenso che prevede un tariffario, stabilito da decreto ministeriale preciso e imparziale.

“Era doveroso– dichiara Pierluigi Caputo anzitutto far sì che, in termini di applicabilità e compatibilità con preesistenti leggi regionali, la misura del superbonus 110%, non potesse presentare potenziali conflitti o punti quantomeno equivoci. Con questa legge si è voluto introdurre il concetto di equo compenso anche nel caso di committenza privata, per contrastare il fenomeno, diffusosi ampiamente dopo l’introduzione della legge Bersani, della concorrenza sleale tra colleghi che praticano professioni ordinistiche”.

Altre regioni d’Italia erano già in possesso di questa legge per regolare l’attività professionale, ora anche la Calabria può usufruire di questo strumento, utile per snellire il lavoro burocratico, nel rispetto delle regole e dei raggiri di ogni tipo dal punto di vista fiscale ed economico.