La legge di Bilancio 2019 “Incentivo Occupazione Sviluppo Sud, colpisce gli imprenditori virtuosi del sud
E’ di pochi giorni fa, 19 aprile, con la diffusione dall’ANPAL del decreto n. 178/2019, l’amara sorpresa, che ha colpito gli imprenditori virtuosi del Sud come una doccia fredda. Grazie al decreto, attuativo della misura prevista dalla legge di Bilancio 2019 “Incentivo Occupazione Sviluppo Sud”, le imprese che assumono giovani privi di impiego potranno godere di incentivi. Ricordiamo, molto brevemente, senza pretesa di esaustività e completezza, per non tediare il lettore con tecnicismi, che l’incentivo in oggetto consiste in un esonero dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, con esclusione di premi e contributi INAIL, per un periodo di 12 mesi a partire dalla data di assunzione, nel limite di 8.060,00 euro annui, riparametrato e applicato su base mensile, per ogni lavoratore assunto. L’incentivo spetta per l’assunzione (con contratto a tempo indeterminato o trasformazione di un contratto a tempo determinato o con contratto di apprendistato professionalizzante) di lavoratori in stato di disoccupazione e con un’età compresa tra i 16 ed i 34 anni o 35 anni ed oltre se privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi ai sensi del decreto del MLPS del 17/10/2017.
Quello che ha colto di sorpresa tutti è il perimetro temporale di applicazione del beneficio. Quest’ultimo non sarà disponibile per tutti gli imprenditori, infatti, tradendo le attese, l’agevolazione spetterà solo per le assunzioni effettuate esclusivamente dal 1° maggio, tagliando fuori, di fatto, quelle precedenti a tale perimetro temporale. Anche le risorse previste per il momento, 120 milioni, risultano drasticamente ridotte rispetto a quelle citate dall’art. 1 co. 247 L. 145/2018: “…500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020…”. Come si evince, non emerge riferimento alcuno alla data di decorrenza. Si è, quindi, venuta a creare una situazione incresciosa, che rischia di trasformarsi in disastrosa, per tutti quegli operatori economici che, nella legittima convinzione che l’incentivo annuale fosse rispettato, facendo affidamento sulla norma primaria che ne dispone il finanziamento per il biennio 2019/20, hanno effettuato numerose assunzioni dallo scorso gennaio, nella vana speranza di ottenere un sostegno dallo Stato. Stato che, oramai, non sembra curarsi del rapporto fiduciario con i cittadini. Stato sordo alle urla dei professionisti del settore, solito a proroghe dell’ultimo minuto e a normative poco chiare. Serve certezza del diritto.