La Lega Salvini Premier: l’uomo del dialogo popolare e il nuovo Rinascimento in meridione. Di Al.Tallarita
È indubbio che l’inarrestabile ondata di buona politica e verve di Matteo Salvini entra in secca quando il dialogo con il meridione, che avviene con il popolo che riempie le piazze e osanna il leader, trova poca forza attraverso i suoi delegati. Che spesso si trovano in un dialogo con tutte le maglie di un territorio a cui non sono avvezzi. Si perché di questo si tratta. Il Segretario della Lega è un uomo unico, capace. Un leader nato. Un trascinatore. Capace di mettersi da solo contro un sistema. Ha delle sue capacità innate. Leader ideale per il centro destra italiano. Ma i suoi delegati, che lui ha nominato anche come commissari, e gli altri suoi, che comunque si vedono a gestire territori di cui non conoscono il vocabolario sociale rendono ..dei risultati che si vedono. E non sono quelli sperati. Facilitando inoltre partiti quasi spariti.. come il PD ..che così godono di un isperato ossigeno a causa del fatto di essere uno, rianimati dall’elettorato stanco dei 5stelle e due, per tale debole dialogo concertativo, con tutte le maglie di un meridione complesso. È necessario avere sul territorio rappresenti validi, lucidi, capaci, di spessore e che ben conoscono il Genius Loci, atti a trasformare in fatti e traslare appieno, il messaggio del leader Salvini. Con la stessa forza, capacità e carisma, con cui partono dalla sua mente di leader e Segretario del partito. Creare così una tela forte, di un filo che parta dalla matrice e si mantenga vivo e presente nei territori meridionali. Dialogando con le varie personalità sociali. Tenendo conto delle differenzazioni territoriali. Antropologiche, umane, storiche. Perché la bellezza dell’Italia è proprio questa. Questa diversità, che consente di essere una terra vasta. Per colori, sapori, pensieri, modi di fare, storia sociale e umana..che possono e devono essere riuniti nel progetto nazionale della Lega di Matteo Salvini.