La grande scommessa del porto di Gioia Tauro nel libro del già sottosegretario Giuseppe Soriero, protagonista del Caffè Letterario del 31 luglio
Il quinto ospite dei caffè letterari, Giuseppe Soriero, giunge nel cuore dell’estate, il 31 luglio, per intrattenere il pubblico reggino su un tema di forte attrattività: la nascita, la crescita e il futuro del più grande porto di transhipment del mediterraneo: quello di Gioia Tauro.
Parlamentare per tre legislature e, Sottosegretario ai Trasporti e alla navigazione nel Governo Prodi 1996-1998, Presidente del Comitato interministeriale per lo sviluppo dell’area portuale di Gioia Tauro, Presidente della Conferenza nazionale dei Presidenti delle Accademie Statali e Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Soriero ha svolto da protagonista tutte le tappe di una importante carriera politica ma anche culturale.
Architetto, docente di Storia economica presso l’Università Magna Grecia di Catanzaro, Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana, Componente del comitato di presidenza dello Svimez, fondatore e Presidente dell’associazione Il Campo, idee per il futuro. Ha scritto, Vent’anni di solitudine, Donzelli editore, con una prefazione di Romano Prodi, Dove il Mediterraneo incontra il mondo: Il porto di Gioia Tauro, Città del sole editore.
Nel corso della serata si parlerà del suo ultimo libro Andata in porto Gioia Tauro la sfida vincente, editore Rubbettino. Oltre all’autore, saranno presenti con i loro interventi diverse personalità del mondo giornalistico e culturale, il manager Enzo Filardo, il giornalista Piero Gaeta, caposervizio della Gazzetta del Sud di Reggio Calabria ed infine il Magnifico Rettore dell’Università Mediterranea Giuseppe Zimbalatti. Sarà presente anche la Presidente dell’Accademia di BB.AA. di Reggio Calabria Maria Cerzoso.
La serata consentirà di approfondire le ragioni del primato, le difficoltà burocratiche frapposte, gli attacchi mafiosi, ma soprattutto le affascinanti prospettive di ulteriore sviluppo di questa straordinaria infrastruttura, che è stata definita “il cancello d’Europa nel mediterraneo”, per aprire nuovi scenari nel settore dell’energia, della cooperazione, della pace e dello sviluppo socio-economico.