I lavori si apriranno martedì 15 aprile p.v. alle 10.30 presso la sala conferenze del Dipartimento DIGiES dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, in Via Tommaso Campanella 38, Palazzo Sarlo (alle spalle di Piazza Camagna).
Nell’Introduzione verrà spiegata la genesi del programma e gli eventi preparatori che hanno portato dapprima alla promozione della Rete Territorio dello Stretto Sostenibile e più di recente, vista la coincidenza di intenti e dettati istitutivi di tutte le organizzazioni, associazioni, cooperative, gruppi, agenzie sociali e culturali, comitati e centri sociali, con il concetto di comunità di cura del patrimonio espresso dal Consiglio d’Europa e formalizzato nel Protocollo di Faro, alla denominazione Rete delle “Comunità di Patrimonio del Territorio dello Stretto Sostenibile” (COPATSS), che è quello che connoterà il coordinamento dalla sua proclamazione formale, alla fine della giornata.
I primi interventi si soffermeranno sulla tutela e valorizzazione come processo di sviluppo locale autosostenibile. Si muoverà dalla necessità di dire basta ai progetti, mega o mini, che si connotano come un attacco al patrimonio ecopaesaggistico e territoriale locale, oltre ad essere spesso assai improbabili da realizzare , ma certi come fonte di sprechi e speculazioni (vedi Ponte). Per investire invece sul patrimonio ambientale, oltre che sulla risoluzione delle gravi emergenze di Calabria e Sicilia: risanamento del territorio, welfare , lavoro, sanità, istruzione, servizi e infrastrutture davvero utili e necessarie. Ci si soffermerà sull’economia da beni immateriali, sul muoversi intelligente nell’Area dello Stretto, anche con mobilità dolce fino all’escursionismo. In questa sessione interverranno, tra gli altri, i Professori UNIRC Mimmo Marino e Mimmo Gattuso e Peppe Marra, di USB e Rete NOPONTE.
Nella seconda sessione si parlerà delle “Meraviglie” Ambientali e Paesaggistiche, oltre che Storico-artistiche e Culturali, fino alla Letteratura e all’Archeologia presenti nello Stretto di Messina. Dovute da una parte ai lasciti dello “Shock” che lo ha originato. Il distacco di due terre e l’unione di tre mari, dall’altra allo stratificarsi delle civiltà che lo hanno agito ed abitato, dall’antichità ad oggi. In questa fase interverranno esperti e studiosi specialisti ,tra cui Angelo Vazzana, Angelo Raso, Piero Idone, Gianni Mento e l’archeologa Francesca Valbruzzi.
La mattinata si chiuderà con l’intervento dell’avvocata Aura Notarianni, del coordinamento legale delle associazioni che difendono giuridicamente Lo Stretto da progetti sbagliati, inutili e dannosi, in primis il Ponte. Aura Notarianni spiegherà poi i nuovi passaggi necessari per riprendere la procedura di Riconoscimento UNESCO dello Stretto di Messina, “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.
Nella sessione pomeridiana si illustreranno azioni e progetti in atto di preservazione , valorizzazione e affermazione dei valori patrimoniali, statutari, del territorio e dei luoghi dello Stretto.
Si parlerà di programmi innovativi , come nel caso del Parco Ecolandia e di promozione di istanze di rinnovamento ecologico , culturale, sociale e tecnologico, come le comunità energetiche ecoterritoriali (Piero Polimeni).
Ancora si ribadirà, come proposta di tutta la rete il Progetto del “Parco Nazionale dello Stretto, della Costa Viola e di Ganzirri, già avanzata da Gerardo Pontecorvo.
Si illustreranno le azioni di ecoagricoltura “etica” e di valorizzazione del patrimonio storico culturale ed ecopaesaggistico, anche con l’escursionismo socioecologico, in corso dell’Area Grecanica(Francesco Manglaviti e Valentino Santagati).
I problemi della lotta al dissesto idrogeologico e di inquinamento, comuni in tutta l’area e in particolare nella fascia jonica reggina, saranno analizzati dall’Osservatorio avanzato costituito all’Oasi WWF Pantano di Saline (Beatrice Barillaro).
Ci si soffermerà sulle azioni di recupero del patrimonio storico e recente del centro di Reggio, a partire dal recupero delle Scalette di Via Giudecca (Simona Lanzoni, che è anche corrispondente locale della Rete Europea Comunità di cura del Patrimonio)
Ancora sul recupero di piazza e spazi urbani si soffermerà Alberto Gioffré del Kronos , Club Unesco e altre organizzazioni.
Gli attivisti ed esperti dello Scilla Diving Center illustreranno le azioni di difesa e valorizzazione della fascia costiera e del mare antistante, nonché dei versanti della Costa Viola.
Nel Messinese si illustreranno le esperienze del riuso dei Fortini Storici (che interessano anche la sponda calabra ) e dei relativi percorsi storici.(Ass. Oltre il Forte ).
Il riuso sociale e culturale delle fasce costiere (Horcynus Orca), l’ospitalità sostenibile e l’escursionismo socioculturale costiero e sui Peloritani (Legambiente Messina e Feluche nello Stretto). Su questi temi si soffermeranno tra gli altri Venera Leto di Italia Nostra (che insieme alla già citata Simona Lanzoni spiegherà i meccanismi di adesione formale da parte di ogni singola organizzazione alla Piattaforma “Comunità di Cura del Patrimonio ex Protocollo di Faro”) e il Professor Giuseppe Fera.
Alla fine dell’assemblea si proclamerà la Costituzione formale della Rete COPATSS (Comunità di patrimonio del Territorio dello Stretto Sostenibile).
Coord. Rete COPATSS
Messina/Reggio Calabria , 12 aprile 2025