La Conf.i.a.l. nazionale e territoriale al fianco dei lavoratori portuali di Gioia Tauro
“Il sindacato CONFIAL – CONFEDERAZIONE ITALIANA AUTONOMA LAVORATORI, è al loro fianco ed esprime la più sentita solidarietà agli operai portuali che in queste ore sono impegnati in un sciopero contro i prospettati licenziamenti, che questa volta rischiano di colpire un più elevato “numero” di operai”.
A dichiarare ciò è il segretario nazionale della organizzazione autonoma, di recente costituzione, Benedetto Di Iacovo, tra l’altro uno dei firmatari dell’allora “Patto d’Area” di Gioia Tauro che ha dato luogo all’investimento della MCT, in quanto al tempo rivestiva la carica di segretario generale della UIL di Reggio Calabria.
“Sento sulla mia pelle tutto il peso e la sconfitta delle OO.SS. che non hanno saputo difendere e vigilare sulla Medecenter Container Terminal, al contrario di quanto abbiamo fatto allora il sottoscritto per la UIL, unitamente ai miei colleghi Gigi Sbarra e Aldo Libri che gli abbiamo dato vita attraverso un patto innovativo e soprattutto coraggioso per quel tempo. Ognuno di noi per firmare quel patto ha rischiato di essere espulso dalla propria Organizzazione ed avemmo coraggio tutti e tre. Quindi non dimentico -prosegue Di Iacovo- nemmeno che il sig. Cofferati, così come la UIL nazionale e quella regionale dei Trasporti non hanno voluto firmare quel patto, senza il quale non sarebbe mai stato reso possibile un investimento di quella portata strategica con un carico occupazionale di migliaia di giovani. Dispiace che anche la proprietà dimentichi che grazie alla disponibilità delle strutture sindacali provinciali di Reggio Calabria, al tempo, sono state assicurate molte economie di scala per la realizzazione degli investimenti necessari e che non tutto è stato esborso della società. Meraviglia quindi che la società terminalista considera “numeri” e non persone… meri esuberi… i circa 540 dipendenti che rischiano di ritrovarsi da un giorno all’altro senza lavoro!
A meno di 2 anni dal licenziamento che ha visto coinvolti 377 lavoratori, poi vittoriosi in primo grado e in attesa di reintegro effettivo, la MCT dà l’annuncio di voler avviare nuovamente le procedure per i licenziamenti collettivi. Questo disegno va contrastato con tutta la fermezza e la determinazione che il caso richiede. I prospettati licenziamenti non riguardano solo gli operai del Porto di Gioia Tauro, poiché colpiscono tutta l’economia della Calabria… 500 licenziamenti significa 500 famiglie senza stipendio; significa che con una media di 1.500 euro di stipendio per ogni dipendente, verrebbero meno ulteriori circa 750.000 euro al mese all’economia calabrese e della Piana, andando inevitabilmente a ricadere su tutte le attività economiche del territorio, ma questo MCT lo sa bene e non bisogna, per questo, permettergli che lo usi come arma di ricatto per ottenere tutto quello che vuole!
In una situazione di così estrema emergenza le Istituzioni, la Regione e il Governo, non possono, anzi NON DEVONO, restare indifferenti.
Si auspica e si richiede l’intervento delle Istituzioni competenti affinché si attivino per stabilizzare questa annosa situazione, per dare un futuro solido a questi lavoratori e a questo territorio già fin troppo martoriato e agli operai che chiedono solo che venga tutelato il diritto al lavoro Costituzionalmente garantito, ma ancora più importante deve essere la prospettiva di movimentazione di un adeguato numero di container che deve continuare ad operare perché non ritorni, per come era prima del 1992, il “porto delle nebbie”.
La Confial pur non avendo lavoratori associati è disponibile a lottare insieme ai lavoratori portuali e della Piana”.
Benedetto Di Iacovo,
Segretario Nazionale CONF.I.A.L.